Vercurago: con il WWF ripuliti dai rifiuti 500 metri di lungolago

Sabato 28 maggio WWF Lecco ha organizzato una mattinata di pulizia del lungolago di Vercurago, in collaborazione con l'Associazione Canoa Kajak 90 e il patrocinio del Comune, nell’ambito del progetto nazionale WWF #GenerAzioneMare “No Plastic in Nature”: una trentina i volontari che, sacchi alla mano, hanno "spazzato" un’area lunga circa 500 metri.



Nonostante la zona venga regolarmente pulita dal Comune, sono stati trovati e raccolti molti rifiuti disseminati su prato e spiaggia, oltre a quelli prelevati con l’aiuto delle canoe all’interno del canneto, per un totale di poco meno di un centinaio di chili, tra cui vari rottami di metallo, molte bottiglie di vetro, carta e cartone, lattine, tappi di bottiglia, quasi 800 mozziconi di sigarette e tantissima plastica tra contenitori, sacchetti, bastoncini e frammenti di oggetti.




Da non dimenticare anche le microplastiche, ovvero i piccoli frammenti di dimensione inferiore al mezzo centimetro, quasi invisibili perché nascosti tra i sassi, la sabbia o le alghe che l’acqua porta a riva: l’attività di ricerca, svolta campionando alcuni punti della spiaggia, ha evidenziato che ogni metro quadrato contiene almeno una quarantina di micro-frammenti, che trascinati poi dalle onde all’interno del lago sono ugualmente pericolosi per la salute degli animali e rappresentano un grave danno ambientale.



Le cause dell’inquinamento da microplastiche sono in parte legate ai gesti quotidiani e a comportamenti incivili, come l’abbandono nella natura o lo smaltimento scorretto di rifiuti. Ma anche attività in apparenza innocue, come il lavaggio in lavatrice di tessuti sintetici, che rilasciano negli scarichi domestici enormi quantità di microfibre.



"Tutti i dati suggeriscono che la contaminazione da plastica dell’oceano sia irreversibile" sottolinea Eva Alessi, responsabile sostenibilità di WWF Italia. "Agire a monte dell’inquinamento è molto più efficace che ripulire in seguito. Solo intervenendo ora all’unisono i governi, il mondo produttivo e la società potranno limitare questa crisi planetaria".
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