'Rive Pulite': al via il progetto per la cura di luoghi (sul lago) e legami

Quest’estate in alcuni dei Comuni che si affacciano sul ramo lecchese del lago la cura delle persone si alimenterà attraverso quella dei luoghi e viceversa. È questo l’intento del progetto "RivePulite" messo in campo da Valoriamo, in sinergia con il Servizio educativo al lavoro di Mestieri Lombardia, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone d’Esino e Riviera, l’Ambito distrettuale di Bellano, il Consorzio Consolida, la Cooperativa sociale Larius e l’Azienda socio-sanitaria territoriale.
Dal 23 maggio fino al 30 settembre, nei Comuni che hanno risposto positivamente alla proposta (Abbadia Lariana, Mandello, Perledo, Bellano e Varenna), saranno attive due squadre di manutentori, coordinate da un caposquadra della Cooperativa Larius, che si occuperanno della sistemazione delle spiagge e delle zone limitrofe con interventi mirati di pulizia, taglio e diserbo e della cura di spazi pubblici come le ferrovie, i parchi, le strade interne e pedonali.



L'iniziativa è stata presentata questa mattina presso Villa Cipressi di Varenna, con gli interventi di Gabriella Del Nero, presidente dell’Ambito di Bellano e delegata ai Servizi e alle Politiche sociali in paese, Federica Bolognani, coordinatrice dell’Ufficio di Piano dell'Ambito di Bellano, Guido Zucchi, assessore alla partita a Mandello, Marco Bottaro, direttore di Mestieri Lombardia, e Andrea Trussoni, alla testa della Cooperativa Larius.



“Come Ambito di Bellano abbiamo deciso di investire su questa sperimentazione, inserita nella nostra nuova programmazione come obiettivo prioritario per promuovere azioni di contrasto all’esclusione sociale e al contempo garantire la cura del territorio" ha spiegato Gabriella Del Nero. "Fondamentale è stato anche l’apporto degli enti finanziatori: Fondazione Cariplo (progetto Valoriamo), ASST Lecco, Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera”.
Sottolineata da tutti i presenti la doppia finalità dell’iniziativa: rispondere ai bisogni del territorio in tema di cura del bene comune, ma anche a quelli delle persone che lo abitano e che possono trovare una nuova occasione per sperimentarsi e ricollocarsi nel mondo del lavoro: “Se da un lato i paesi coinvolti, caratterizzati dall’affaccio sul lago, sono interessati da un forte afflusso di turisti, con un conseguente aumento della domanda di pulizia e decoro non facilmente gestibile dai Comuni, dall’altro ci sono cittadini che attraversano un momento di fragilità o vivono in condizione di vulnerabilità, ma che hanno voglia di darsi fare e ritrovare un’occasione di lavoro, mettendosi a disposizione della comunità e sentendosi utili” ha commentato Guido Zucchi, portavoce dei Comuni aderenti alla proposta.



Complessivamente saranno dieci le persone impiegate nelle attività quotidiane, di cui quattro durante le mattine con contratto di lavoro di 20 ore settimanali con la Cooperativa, e sei con lo strumento del tirocinio a finalità riabilitativa e risocializzante, per 12 ore durante i pomeriggi. Le squadre lavoreranno in diversi luoghi del territorio con una serie di attività concordate con le Amministrazioni, per quattro mesi e mezzo.


Marco Bottaro e Gabriella Del Nero

“Questa sperimentazione si inserisce all’interno della programmazione sociale del Piano di Zona 2021-23, nella Macroarea del Contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale, per cui si vuole sviluppare una modalità di supporto a quella fascia di adulti in condizione di fragilità cronica, ponendo al centro il progetto individuale delle persone e il lavoro come leva strategica per uscire da condizioni di precarietà economica e di difficoltà, intrecciandosi con l’attenzione al nostro territorio” ha poi sottolineato Federica Bolognani.


Elide Codega e Andrea Trussoni

“Abbiamo cominciato a dialogare e lavorare già nell’inverno con gli enti pubblici" ha concluso Marco Bottaro. "Non si tratta di un’esternalizzazione di un servizio, ma di un progetto partecipato e di comunità, che mira a generare inclusione lavorativa e sociale ma anche attenzione e sensibilità all’ordine, alla cura e al bello. La speranza è che questo modello sperimentale, reso possibile grazie alla ricomposizione di diverse risorse economiche di progetti territoriali, possa diventare un patrimonio di tutti e un’attività da ripetere ogni anno”.
Al termine della presentazione, è stato siglato formalmente l’Accordo di partenariato per lo svolgimento di tutte le iniziative progettuali.
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