Lecco: sedia contro un barista, ucraino di nuovo aggressivo in piazza XX Settembre. Fermato poi dalla Polizia

Il fermo dell'ucraino (immagini postate su FB dal consigliere Zamperini)
Come già a maggio 2020, anche ieri sera ha brandito una sedia per cercare di colpire il suo "avversario", poi finito per accertamenti in ospedale, in "codice verde".
Non smette di far parlare di sé l'ucraino senza fissa dimora "di stanza" in piazza XX Settembre dove, negli ultimi mesi, si è già reso protagonista di episodi violenti e di atti, diciamo così, non propriamente consoni alla "civile convivenza" come urinare nei cestini (mostrando anche i genitali) o sputare, con noncuranza dei passanti, a terra.
"Poco prima delle 22.30, come spesso accade, si è messo a dar fastidio tra i nostri tavolini. Avevamo clienti seduti e il nostro barista è uscito per chiedergli di allontanarsi" racconta in cameriere del locale, affacciato sul salotto buono lecchese, dove si è consumata l'ennesima aggressione. Lo straniero - 50 anni, già tratto in arresto in città due anni fa, 9 giorni dopo la "sediata" ricordata in apertura (e ripresa in un video poi diventato virale) per una tentata rapina ai danni di un kebabbaro di via Amendola, colpito con una bottigliata di vetro - non avrebbe desistito e, in preda ai fumi dell'alcol, sarebbe caduto a terra dopo una spinta ricevuta dall'esercente che lo invitava a spostarsi altrove.
Nel rialzarsi avrebbe dunque preso una sedia, per colpire il giovane lavoratore, 29 anni appena.
"Non si reggeva nemmeno in piedi" ha proseguito il collega che ha poi chiamato il 112, attivando così ambulanza e Polizia.
I volontari del soccorso hanno provveduto a trasferire al Manzoni il barista, fortunatamente in condizioni non preoccupanti pur avendo rimediato due "sediate" e un pugno da dietro. L'ucraino, sarebbe rimasto invece in zona, ancora diverse ore, continuando a "farsi notare" e arrivando a minacciare anche la titolare dello stesso bar dell'aggressione. "I poliziotti sono tornati in un secondo momento, più tardi. Deve aver mosso le mani anche nei loro confronti: è stato caricato in macchina e portato via".
A diffondere - via social - le immagini del fermo è stato (anche in questa occasione) il consigliere comunale Giacomo Zamperini, promotore nelle scorse settimana, con Fratelli d'Italia di un flash mob per chiedere la risoluzione del "problema". "Meglio tardi che mai! Dopo mesi di nostre battaglie dentro e fuori dall'aula del Consiglio Comunale, voglio davvero ringraziare gli uomini e le donne della Polizia di Lecco che questa notte hanno finalmente portato via il balordo che aveva trasformato il centro della città, specialmente piazza XX Settembre ed il Palazzo delle Paure, in un luogo degradato, molesto e pericoloso" il suo commento. "Ora, ci possono essere due alternative: aiutarlo a curarsi in una struttura adeguata se vuole farsi aiutare, alternativamente, una persona pericolosa per se stessa e per gli altri deve stare chiusa in un luogo protetto. Adesso non deve essere vanificato il lavoro delle Forze dell'Ordine lasciando libero quest'uomo di tornare ad urlare, aggredire, sporcare e degradare Lecco, altrimenti lo Stato se ne dovrebbe assumere la piena responsabilità, con tutte le conseguenze nel caso in cui avvenissero altri fatti gravi per la salute e la sicurezza dei lecchesi, dei commercianti e dei turisti".

 

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