Lecco: consegnato il quinto DAE in ricordo di Marco Rossi. Gli amici di Pescegatto aiutano anche una famiglia ucraina
Quest'oggi avrebbe compiuto gli anni. Famigliari e amici lo hanno festeggiato sabato pomeriggio. A modo loro. Mandando avanti, ancora una volta, il cuore. E ovviamente, bicchieri alla mano. “Pescegatto” avrebbe gradito. In ricordo di Marco Pietro Rossi, il giovane appassionato di “lanci” e di fotografia aerea mancato a seguito di un incidente con il paracadute il 30 gennaio 2021, a soli 34 anni, mamma Paola e la sua Giò, a due giorni dal compleanno, hanno consegnato alla famiglia Greco, titolare della paninoteca Ermete di Corso Martiri della Liberazione, il quinto defibrillatore frutto di una raccolta fondi andata ben oltre le più rosee aspettative.
Mamma Paola e Giò con i volontari dell'Associazione 60mila vite da salvare
Il nuovo DAE
Ad alimentare ulteriormente le risorse a disposizione, la generosità di Carlo Crespi che “dinnanzi ad un te' in una Milano d'inverno, mi ha consegnato il suo materiale da paracadutista perché fosse venduto a supporto di questo progetto” ha ricordato la compagna. “Non si conoscevano bene lui e Marco. Ma Marco non passava inosservato e non lasciava mai il silenzio dietro di sé. Carlo ne ha avuto un assaggio e ha trasformato il suo bel ricordo in un'azione generosa e di gran cuore: grazie a lui abbiamo acquistato il DAE che cediamo alla famiglia Greco. Organizzeremo poi un corso per imparare a utilizzarlo, per chi vorrà partecipare” ha proseguito, affiancata dai volontari dell'Associazione 60mila Vite da salvare, divenuta il “braccio operativo” del progetto defibrillatori lanciato dagli amici di Pescegatto e già promotrice di più corsi, alla consegna degli altri apparecchi, con il coinvolgimento di una sessantina di persone.Francesca e Stefano Greco con la mamam e la compagna di Marco
Il libro di cui sono stati letti alcuni passaggi
Ecco dunque perchè la consegna del defibrillatore è stata davvero una festa. Senza dimenticareperò il significato profondo di tale gesto. “La sensibilizzazione rispetto a questi apparecchi è fondamentale” la chiosa di Giò. “L'utilizzo repentino del DAE per mano di chi c'è nel momento del bisogno tampona quel tempo indefinito fra l'arrivo dell'ambulanza e la possibilità di cambiare il risultato di un evento improvviso, un arresto cardiaco. Non so cosa potremo fare in futuro, ma ci sono persone,come i nostri amici “60mila vite da salvare” che si prodigano per tutti noi, ogni giorno. Portate attenzione a queste persone, il loro lavoro può un giorno fare la differenza anche per voi. Gesti piccoli e grandi risultati”.
A.M.