Il Monza sogna la Serie A: quella volta che 'promosse' il Lecco...

Un derby tutto lombardo, tra Brescia e Monza, è decisivo verso la promozione in Serie A. Il Monza, vincendo ieri per 2 a 1 al Rigamonti la prima partita di andata, ha compiuto un notevole passo verso l’agognata ascesa nel massimo campionato nazionale. A Brescia c’erano 500 tifosi ospiti, guidati da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Ora la gara di ritorno sarà nella città brianzola.
Non sembra vero, ma era la primavera 1966 quando proprio a Monza il Lecco ha conquistato la sua seconda e ultima promozione (sinora) in A. Le cronache del tempo riferiscono: “L’inatteso scivolone interno della Reggina ha spianato la via verso il traguardo del Lecco della Serie A. I blucelesti, dal canto loro, hanno superato nettamente i cugini monzesi, con reti di Incerti e Clerici”. Era domenica 29 maggio 1966.


Titolo della stampa lecchese di lunedì 30 maggio 1966

Nel decennio 1960/1970, nei campionati di B, furono abituali i derby lombardi fra Lecco e Monza. Quello della primavera 1966 fu decisivo per la nuova promozione dei blucelesti in A, dopo le prime due annate nella massima serie, quelli del 1960 e 1961. Memorabile nel 1964/1965 il successo casalingo del Lecco sui cugini monzesi per ben 5 reti a 0: due di Azzimonti, le altre di Longoni, Clerici e Fracassa. Le aquile scesero in campo con la formazione: Geotti, Facca, Bravi, Schiavo, Pasinato, Sacchi, Fracassa, Azzimonti, Clerici, Galbiati, Longoni. Arbitrava Marengo di Chiavari. Da sottolineare che il primo tempo finì sullo 0-0; la "grandinata" di gol avvenne nella ripresa, e già al primo minuto il Lecco andò in rete con Giorgio Azzimonti.


Una delle due reti della vittoria lecchese sul Monza

Altro particolare da evidenziare: i blucelesti hanno disputato tre campionati in Serie A, mentre il Monza non è mai riuscito nei 110 anni della sua storia calcistica a raggiungere la massima divisione nazionale, pur arrivando anche a disputare decisivi spareggi come quello di Bergamo di 40 anni fa, quando venne sconfitto dal Como. Ora c’è la viva speranza che il sogno del Monza divenga realtà al termine degli attuali spareggi.


Altra notizia tolta dalla stampa 1966

Nella storia della società biancorossa vi sono anche “i lecchesi”; il primo è stato Angelo Redaelli, che divise la carriera tra Monza e Lecco; nella città manzoniana trovò la consorte, e poi per anni è stato il popolare titolare del Caffè Escursionisti di via Mascari, divenuto ritrovo di calciatori non solo per la residenza di atleti scapoli, ma anche di ex che formavano una squadra di Vecchie Glorie, più volte vittoriosa nell’apposita categoria del Palio notturno del GSG all’Oratorio San Luigi della Basilica.


Alfredo Magni, il "lecchese del Monza"

Portiere del Monza anche Pippo Rigamonti, a conclusione di una lunga e prestigiosa carriera che era iniziata nel Lecco ancora al Vecchio Cantarelli, poi continuata nel Como e, soprattutto, nel Torino, dove era stato il successore del quasi leggendario Valerio Baccigalupo, uno dei Campioni scomparsi nella tragedia aerea di Superga del maggio 1949. Rigamonti ricordava nelle sue memorie calcistiche di aver mancato per un soffio, come portiere del Simmenthal Monza, di parare il rigore tirato da Lindskog nella partita che terminò 1 a 1, nel campionato 1963/1964. C’è poi il “lecchese del Monza” Alfredo Magni di Missaglia, classe 1940, difensore dal 1960 al 1967 nelle file biancorosse dove è stato anche allenatore dal 1975 al 1980, sfiorando quella promozione in Serie A che ora, a distanza di anni, si continua a sognare.
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