Lecco: al parcheggio della Ventina un box con sei bici speciali per mettere sui pedali anche i disabili

Inaugurato al parcheggio della Ventina a Pescarenico il box rimessa per le biciclette attrezzate per disabili, decisamente un po’ più impegnative e ingombranti delle tradizionali due ruote.  Realizzata da Linee Lecco, l’iniziativa rientra nel più complessivo progetto “Born to be wild by bike” vale a dire “Nascere per essere selvaggi in bicicletta” ideato in collaborazione tra la cooperativa “La Vecchia Quercia”, impegnata proprio nel settore della disabilità, e l’associazione Fiab-Leccociclabile, che riunisce i cicloamatori locali, con il finanziamento della Fondazione comunitaria del Lecchese.
Si tratta di un progetto che offre l’opportunità ai disabili di sperimentare l’attività fisica in bicicletta lungo itinerari indicati: ci sono un “percorso arancione” (dalla Ventina a Rivabella) e un “percorso giallo” (dalla Ventina a Pescarenico, per poi attraversare i ponti e raggiungere Pradello seguendo il lungolago, con possibile deviazione alla Malpensata e al Parco Belvedere).

La cerimonia del taglio del nastro, effettuato da alcuni ragazzi della cooperativa, era inserita nel calendario del Festival della sostenibilità promosso dall’amministrazione comunale e che in questi giorni sta proponendo una serie di iniziative in città.
All’incontro erano presenti gli assessori comunali al sociale Emanuele Manzoni e all’ambiente Renata Zuffi, le presidenti della “Vecchia Quercia” Ingrid Bonaiti, della Fiab Paola Schiesaro e della Fondazione comunitaria Maria Grazia Nasazzi nonchè l’amministratore unico di Linee Lecco Mauro Frigerio.

L’iniziativa è stata tra l’altro sostenuta anche da privati cittadini e da altre associazioni dal punto di vista economico od offrendo la propria collaborazione per la manutenzione delle biciclette e della relativa “stazione”: una “molteplicità” di soggetti che è uno degli aspetti incoraggianti dell’iniziativa, come ha voluto sottolineare l’assessore Manzoni.
“Selvaggi in bicicletta” – chiamiamolo così per comodità – fa seguito a un’altra iniziativa avviata negli anni scorsi dalla “Vecchia Quercia” e che ha visto ragazzi non vedenti o ipovedenti dedicarsi all’alpinismo, arrampicando prima in palestra e poi direttamente sulle pareti di roccia. Esperienza ricordata dalla presidente Bonaiti assieme alla guida per andare in tandem da Lecco a Milano: «E adesso c’è una voglia smisurata di tornare all’aria aperta, naturalmente in bicicletta e non ci ferma più nessuno».
Da parte sua, Schiesaro ha detto come la città di Lecco non sia probabilmente ancora pronta, come del resto non è nemmeno pronta per i ciclisti comunali, «ma non possiamo aspettare» dando atto al Comune di non essere sordo a esigenze e proposte che l’associazione presenta «a volte forzando un po’».

Per la Fondazione comunitaria, Nasazzi ha invitato le associazioni anima del progetto «a continuare a cercare e non soltanto perché i soldi servono, ma anche perché è una maniera per tenere desta l’attenzione».
In quanto ad attenzione, tra l’altro, Frigerio ha assicurato l’impegno di Linee Lecco anche per i prossimi anni, ipotizzando anche l’approntamento di un sito internet o di un’applicazione per cellulari per poter organizzare il servizio.
In prospettiva, infatti, si potrebbe arrivare al noleggio delle biciclette attrezzate, la cui conduzione richiede qualche accortezza: non sono infatti mezzi semplici e per guidarli occorre un po’ di preparazione. E’ per questo motivo che per ora il servizio funziona sperimentalmente con escursioni organizzate per i ragazzi delle scuole che hanno tra l’altro risposto con particolare entusiasmo. Attualmente, le biciclette in dotazione sono sei, attrezzate per diversi tipi di disabilità: due sono state acquistate appunto coi fondi raccolti dalle associazioni promotrici e altre quattro donate da Linee Lecco. Per "testarle", dopo l'inagurazione, è stata organizzata una pedalata fino a Villa Gomes.
Secondo l’assessore Zuffi, inoltre, la realizzazione del box-garage alla Ventina ha una valenza anche sotto un altro punto di vista, che è quello della mobilità cittadina. Perché, il “sogno” dell’amministrazione comunale sarebbe appunto quello di fare dell’autosilo di via Beccaria una sorta di polo d’interscambio dove chi arriva può lasciare l’auto per poi girare l’auto in altro modo: per ora a piedi o in bus, visto che il bike-sharing che pure qualche anno fa era stato avviato sembra essere ormai su un binario morto.
D.C.
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