Termovalorizzatori: una questione da non banalizzare!
Dopo aver letto questo scritto (CLICCA QUI) sono stato in dubbio se intervenire o meno perché non sapevo se ridere o piangere per questa banalizzazione (per non dire peggio) di importanti questioni glocali (sia globali che locali).
Mi limito quindi volutamente ad alcune brevi osservazioni ( e rimandi per chi volesse realmente approfondire) che interfacciano sia la "questione romana" che quella nostra "provinciale".
Sull'acceso dibattito seguito alla dichiarazione del sindaco di Roma circa la scelta di costruire un Termovalorizzatore ( sarebbe più corretto definirlo Inceneritore, come in tutto il resto del mondo) per la nostra capitale, suggerirei a tutti coloro che vogliono formarsi un'opinione non basata su slogan, di approfondire incrociando pareri documentati. Eccone alcuni :
Come evitare un Giubileo coi rifiuti in strada a Roma
Da parte mia aggiungo soltanto ( non solo per la gentile signora che si dice preoccupata dell'attuale ritardo sulla tabella di marcia relativa all'obiettivo dell'Agenda 2030 di riduzione della CO2) che i cosiddetti Termovalorizzatori sono tra i maggiori impianti "produttori" di anidride carbonica.
Infatti per compensare le emissioni annuali dell'Inceneritore di Valmadrera (visto che vi si fa cenno) occorrerebbero milioni di alberi.
Relativamente a quest'ultimo impianto apprendo ora che è stata firmata la concessione per il Teleriscaldamento ad esso collegato (CLICCA QUI)
Anche su questo mi limito, per ora, a riportare da alcuni media locali quel significativo " dovere di vigilare" espresso dal sindaco di Valmadrera sull'effettiva chiusura dell'inceneritore nel 2032 sottoscritta dai Comuni soci di Silea, la società pubblica che gestisce l'intero ciclo dei rifiuti.
Una scelta , quella del Teleriscaldamento abbinato all'Inceneritore (pur - si scrive - a termine e in futuro sostituita da fonti rinnovabili) sottoscritta dalla quasi totalità dei comuni della Provincia che poteva invece essere sostituita da una più lungimirante scelta "politica" ed ambientale perseguendo più coerentemente e celermente il modello "Rifiuti Zero".
Mi limito quindi volutamente ad alcune brevi osservazioni ( e rimandi per chi volesse realmente approfondire) che interfacciano sia la "questione romana" che quella nostra "provinciale".
Sull'acceso dibattito seguito alla dichiarazione del sindaco di Roma circa la scelta di costruire un Termovalorizzatore ( sarebbe più corretto definirlo Inceneritore, come in tutto il resto del mondo) per la nostra capitale, suggerirei a tutti coloro che vogliono formarsi un'opinione non basata su slogan, di approfondire incrociando pareri documentati. Eccone alcuni :
Come evitare un Giubileo coi rifiuti in strada a Roma
Da parte mia aggiungo soltanto ( non solo per la gentile signora che si dice preoccupata dell'attuale ritardo sulla tabella di marcia relativa all'obiettivo dell'Agenda 2030 di riduzione della CO2) che i cosiddetti Termovalorizzatori sono tra i maggiori impianti "produttori" di anidride carbonica.
Infatti per compensare le emissioni annuali dell'Inceneritore di Valmadrera (visto che vi si fa cenno) occorrerebbero milioni di alberi.
Relativamente a quest'ultimo impianto apprendo ora che è stata firmata la concessione per il Teleriscaldamento ad esso collegato (CLICCA QUI)
Anche su questo mi limito, per ora, a riportare da alcuni media locali quel significativo " dovere di vigilare" espresso dal sindaco di Valmadrera sull'effettiva chiusura dell'inceneritore nel 2032 sottoscritta dai Comuni soci di Silea, la società pubblica che gestisce l'intero ciclo dei rifiuti.
Una scelta , quella del Teleriscaldamento abbinato all'Inceneritore (pur - si scrive - a termine e in futuro sostituita da fonti rinnovabili) sottoscritta dalla quasi totalità dei comuni della Provincia che poteva invece essere sostituita da una più lungimirante scelta "politica" ed ambientale perseguendo più coerentemente e celermente il modello "Rifiuti Zero".
Germano Bosisio