Lecco perduta/322: l'ultima vittoria bluceleste in Serie A, contro il Venezia

La domenica di metà maggio del 1967 ha visto l’ultima vittoria in serie A dei blucelesti. L’incontro si disputò allo stadio Rigamonti, fra due formazioni di bassa classifica: Lecco e Venezia, che occupavano gli ultimi posti. I padroni di casa si imposero per 2 reti a 1; era la terza vittoria stagionale in tutto il sofferto campionato disputato in serie A, e il numero rimase tale sino alla vicina conclusione del torneo, con la retrocessione in B. Con il Venezia è stata una partita che si tinse di malinconia e tristezza, in quanto vide anche “L’anticipato addio di Angelo Piccioli”, come scrisse in prima pagina il settimanale Giornale di Lecco, aggiungendo che “questo campionato lo ha troppo amareggiato”. Il commento del cronista era: “Dopo un campionato del genere non si può esprimere gioia e soddisfazione”. La foto pubblicata della partita Lecco-Venezia sottolinea un Rigamonti quasi vuoto sulle gradinate dei distinti, solitamente super affollate durante gli incontri della serie A.


Titolo di un settimanale sulla partita Lecco-Venezia del maggio 1967

Perchè un campionato così negativo, dopo l’entusiasmo iniziale che si era manifestato anche per l’arrivo a Lecco del fuoriclasse italo-argentino Angelillo? Diverse sono le ragioni che dovrebbero essere affrontate in un discorso troppo lungo. Nella partita Lecco-Venezia i padroni di casa schierarono Balzarini, Grossetti, Tettamanti, Schiavo, Pasinato, Bacher, Canella, Azzimonti, Clerici, Sacchi, Bonfanti. I neroverdi giocarono con Vincenzi (Bubacco), Grossi, Mancin, Neri, Nanni, Spagni, Bertogna, Beretta, Mencacci, Rosso, Loppoli. Arbitrò Canova di Bologna. Le marcature furono di Sacchi, e autorete di Mancin per il Lecco; di Spagni per il Venezia. Era la terz’ultima giornata del campionato di serie A.


Un momento dell'incontro; si notano le gradinate quasi deserte

La domenica successiva i blucelesti persero in casa per 3 a 0 con il Napoli, con i gol di Canè, Orlando e Altafini per gli ospiti partenopei; fu la partita di addio di Sergio Clerici, ufficialmente al Bologna, che lasciava Lecco dopo essere giunto dal Brasile nel dicembre 1960, primo campionato del Lecco in A. L'ultima gara dei blucelesti nella massima serie nazionale calcistica è stata quella del 28 maggio 1967 allo stadio di San Siro, contro il Milan del prestigioso Gianni Rivera. In una sfida fra due squadre da tempo posizionate su fronti opposti della classifica, per i rossoneri segnò Mora; per il Lecco la rete portò la firma di Schiavo, giocatore ex granata del Torino.


 Una foto del vecchio Cantarelli, nel 1950

Quel giorno a San Siro la squadra "nostrana" schierò la formazione che rimane, per ora, l’ultima in A (ovviamente con l’augurio che nei prossimi anni si possano annoverare campionati ancora in massima serie). Scesero in campo Balzarini, Grossetti, Tettamanti, Schiavo, Malatrasi, Bacher, Jaconi, Azzimonti, Incerti, Ferrari, Bonfanti. Arbitrò Palazzo di Palermo.
C’è da ricordare che nel prossimo autunno lo stadio attuale Rigamonti-Ceppi taglierà il traguardo del secolo di vita: è stato infatti inaugurato con solenne, ufficiale cerimonia il 15 ottobre 1922. Il campo detto ai Cantarelli della Calcio Lecco, ancora sezione della Canottieri, era sul territorio di Castello che avrebbe cessato di essere Comune autonomo il 1° marzo 1924, entrando nella “Grande Lecco”. L'evento vide i sindaci di Lecco e di Castello, Giovanni Gilardi e Giovanni Battista Sala. Madrina è stata Carla Ceppi, figlia ventenne di Eugenio Ceppi e sorella maggiore di Mario, il presidentissimo della A.
Il campo da calcio era stato realizzato su terreni di proprietà Ceppi. Venne disputata l’amichevole Canottieri Lecco-Ginnastica Gallaratese. Vinsero i blucelesti per 5 a 2. Nella cerimonia rievocativa dell’evento, nel prossimo autunno, si potrebbe far giocare nuovamente Lecco e Gallaratese, nel ricordo delle prime due squadre che scesero sul terreno del Cantarelli, divenuto poi stadio Rigamonti-Ceppi: è stato un impianto che nella storia della città ha visto momenti storici ben oltre il mondo del pallone. Ne parleremo prossimamente.
A.B.
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