Calolzio: inaugurato il CRAS Stella del Nord, 'piccolo-grande paradiso per animali selvatici'

“Un piccolo-grande paradiso, con le professionalità migliori per difendere i nostri animali”. Mutuando le parole del consigliere regionale Gianluca Comazzi, intervenuto personalmente alla “cerimonia” quale rappresentante dell'Ente che ha concretamente sostenuto il progetto, autorizzando l'avvio delle attività qualche mese fa, così può essere descritto il CRAS “Stella del Nord”, inaugurato quest'oggi a Calolziocorte.

Una tenuta con ben 65mila metri quadri di terreno, messa a disposizione alla Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, dall'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della stessa LEIDAA, che ha voluto attivare il primo Centro praticamente “sotto casa” per sviluppare al meglio quello che a tutti gli effetti è un “prototipo” che dal lecchese sarà poi esportato in tutta Italia, sulla scia dei canili che l'associazione gestisce lungo tutto lo Stivale.

Vinta – come asserito dell'ex ministro – la battaglia per il riconoscimento dei “diritti” degli animali d'affezione e in qualche modo da sempre “valorizzati” gli animali da lavoro, considerati da sempre patrimonio, la sua attenzione è ora orientata sugli animali dimenticati, quelli che vengono ignorati – ovvero non considerati perché non conosciuti – e dunque agli animali del bosco, ritenuti più lontani e in qualche modo sacrificabili. Il Centro Recupero Animali Selvatici di via Macorna 1 accoglie così, ora – con un ambulatorio dedicato, spazi per la “terapia intensiva” e un vasto parco per la re-immissione in natura in un ambiente però protetto - tassi, cervi, uccellini di tutti i tipi, ricci, rapaci, scoiattoli...

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Con un'impronta ambientalista e animalista. “Se entra un piccione ferito vale uguale ad un più raro gufo” ha asserito Michela Vittoria Brambilla, specificando come non venga fatta selezione nemmeno tra specie autoctone o alloctone, mostrando così nei box ricavati – tra i quali spicca anche un prezioso tunnel di volo da ben venti metri - in uno dei prati del CRAS come “in cura” ci siano anche scoiattoli che qualcuno vorrebbe invece eradicare perché d'importazione.

Riferimento per le province di Lecco, Como, Monza Brianza e Bergamo, il CRAS – che nel nome richiama Stella, la figlia dell'onorevole, attivamente coinvolta nel progetto – conta su un referente scientifico e medici veterinari disponibili, così come i volontari, vero motore del sistema, h.24, tutti i giorni. “Qui non c'è orario d'ufficio: l'animale  del resto non si fa investire dalle 8 alle 17” ha evidenziato la presidente Brambilla.

Ha parlato dunque, giustamente, di “struttura di interesse pubblico” il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi, garantendo a nome proprio e dell'amministrazione in carica supporto per far crescere questa nuova realtà, etichettata come un “fiore all'occhiello” per la città nonché quale veicolo attraverso il quale preservare una zona, quella della collina che si staglia da via Marcona, “polmone verde” per il territorio. “Dobbiamo tenerla stretta. Aiutando il CRAS ad andare avanti nel modo migliore”.
A tale scopo, avviato proprio quest'oggi un nuovo corso di formazione (a numero chiuso) per volontari che andranno ad affiancarsi alle casacche gialle della LEIDAA già “in servizio”.

A loro è stato rivolto il grazie sincero del Colonnello Carlo Carlo Chiavacci, Comandante dei Carabinieri forestali di Como e Lecco che, nel ricapitolare i campi d'azione dei suoi uomini in tema di tutela ambientale e animale, ha voluto testimoniare “apprezzamento sentito a coloro che mettono a disposizione tempo e competenze”. Parole d'elogio per l'intraprendenza dell'onorevole Brambilla e la lungimiranza nell'avviare il primo CRAS anche quelle espresse dal comandante della polizia provinciale di Monza e Brianza, Fabio Zanardo, dagli agenti della polizia provinciale di Como e di Lecco e dal dottor Gianluigi Valsecchi per l'ATS.
Piccoli-grandi miracoli – come salvare un cervo mettendo a punto un'imbragatura apposita per la fisioterapia – sono già stati compiuti nei primi mesi di “rodaggi”. Altri arriveranno. Per non lasciare indietro nessuno, nemmeno un leprotto o un pullo.
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