Calolzio, aggressione 'razziale': il PM chiede quattro condanne

Per la sentenza bisognerà attende ancora una settimana. Ma per la Procura tutti e quattro gli imputati sono da condannare. Il pubblico ministero Andrea Figoni, al netto dello sconto garantito per il rito – hanno optato tutti per l'abbreviato – ha chiesto una pena pari a 6 mesi per Marco Caremi (35 anni, avvocato Christian Malighetti), un anno e due mesi per Demis Bolis (42 anni, avvocato Maurizio Lanfranchi) e Roberto Sirianni (42 anni, avvocato Letizia Semeraro) nonchè e un anno e otto mesi per Carmine Sirianni (44 anni, stesso legale del fratello), gravato da una recidiva.
I quattro sono a processo per una supposta aggressione che si sarebbe consumata nel novembre del 2019 nei pressi della stazione ferroviaria di Calolzio. Minaccia aggravata dall’odio razziale, l'imputazione condivisa con i due Sirianni e Bolis imputati anche di violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Carmine Sirianni e Bolis devono rispondere inoltre anche di lesioni aggravate.
Il processo di fatto si è celebrato sulle carte, con la sola audizione quest'oggi di un teste, citato da alcune delle difese, dopo che già alla scorsa udienza i fratelli Sirianni aveva rilasciato spontanee dichiarazioni per rigettare ogni addebito e Marco Caremi si era sottoposto a esame, rispondendo dunque alle domande delle parti per raccontare – dal suo punto di vista – quanto accaduto quel pomeriggio e dunque l'alterco che lo ha coinvolto in qualità di barista di uno dei locali al tempo “affacciati” sullo spiazzo della stazione, degenerato – parrebbe dal capo d'imputazione – fino dopo l'arrivo dei carabinieri.
Il 19 maggio la sentenza del collegio (presidente Paolo Salvatore, a latere Martina Beggio e Gianluca Piantadosi).
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