In viaggio a tempo indeterminato/230: ... tra i luoghi comuni
È passato più di un mese da quando siamo in Turchia e sono successe già talmente tante cose che mi sono dimenticata dell'impegno che mi ero presa all'inizio.
A mia discolpa posso dire che stavo ancora acquisendo importanti elementi e prove.
Appena attraversato il confine mi ero ripromessa di verificare se alcuni luoghi comuni sui turchi e la Turchia fossero veri.
Lo so può sembrare un'impresa parecchio bizzarra.
Sarebbe un po' come se qualcuno decidesse di venire in Italia a verificare se siamo tutti mangiatori di pizza mafiosi che suonano il mandolino.
Ma i luoghi comuni sono, spesso, talmente radicati nella nostra cultura e nel nostro quotidiano da portarci a vedere il mondo attraverso di essi.
Diventano una sorta di filtro che ci fa credere che la Francia sia piena di gente che cammina con la baguette sotto l'ascella o che i tedeschi indossino solo sandali e calzini bianchi.
Alcuni luoghi comuni sono sicuramente più veritieri di altri, ma molto spesso altro non sono che un giudizio dato a priori a qualcosa che in realtà non si conosce.
Il viaggio per me è sempre stato un modo per sfatare o confermare questi pregiudizi ma anche per capire da cosa siano nati.
Veniamo ora ai luoghi comuni sui turchi e la Turchia.
A me ne sono venuti in mente 3.
Sono quelli che ho sentito ripetere più spesso fin da quando ero bambina.
"Fumi come un turco" diceva mia nonna al vicino di casa che, una sigaretta dietro l'altra, rendeva ancora più nebbiosa la pianura padana.
E così mi aspettavo di arrivare in Turchia e ritrovarmi avvolta in una nuvola di fumo come nei bar da noi negli anni '90.
Non è successo, anche perché in Turchia è vietato fumare in tutti i luoghi pubblici, piazze affollate e fermate degli autobus compresi.
In Turchia a fumare tabacco è il 29% della popolazione, in Italia il 22%.
Ma allora perché questo luogo comune?
Sembra che le origini siano legate a un sultano del XIV secolo.
Il sultano aveva proibito qualsiasi vizio che fossa fumare o persino bere caffè.
Alla sua morte i turchi si ribellarono agli anni di privazione iniziando a bere e fumare in eccesso. Da qui il modo di dire che nel tempo si è mantenuto anche perché la Turchia è un grande produttore di sigarette.
"Mamma li turchi!"
È la seconda frase che ho spesso sentito legata a questo Paese.
È un'espressione di paura e terrore che fa pensare alla pericolosità dei turchi.
Questo modo di dire è nato ad Otranto alla fine del 1400 quando l'esercito turco ottomano saccheggiò, depredò e si impossessò della città.
Oggi è rimasto poco del significato originale dell'espressione.
La Turchia moderna è un Paese sicuro al pari di molti altri Paesi europei.
Per nostra esperienza personale è uno dei posti dove ci siamo sentiti più tranquilli a viaggiare e vivere in van.
Ovviamente non è tutto rose e fiori, anzi.
Ci sono zone del Paese dove la situazione è molto più delicata, soprattutto al confine con la Siria.
Ma direi che nulla fa pensare che quell'espressione sia ancora applicabile.
Il terzo direi che più che un luogo comune è una curiosità.
Mi sono sempre chiesta perché i bagni "buco nel pavimento" fossero chiamati turche.
Ero convinta che fosse perché li avessero inventati i turchi.
Ed in effetti, vedendo quanto sono diffusi qui nel Paese, ero convinta fosse quella la ragione.
In realtà una rapida ricerca online, ha smentito la mia teoria dato che gli inventori del bagno alla turca sono due inglesi.
Resta quindi un mistero il motivo per cui questo tipo di bagno sia stato chiamato così.
Una cosa è certa, dopo anni in viaggio e la frequentazione assidua di bagni pubblici, le turche sono sicuramente l'alternativa più igienica esistente, anche se quella meno comoda.
Se le usano in moltissime parti del mondo un motivo ci sarà!
Viaggiare è la scuola più lunga e bella che io abbia mai frequentato. Ogni giorno una lezione nuova da imparare, una certezza che crolla, un luogo comune che torna nel cassetto.
A mia discolpa posso dire che stavo ancora acquisendo importanti elementi e prove.
Appena attraversato il confine mi ero ripromessa di verificare se alcuni luoghi comuni sui turchi e la Turchia fossero veri.
Lo so può sembrare un'impresa parecchio bizzarra.
Sarebbe un po' come se qualcuno decidesse di venire in Italia a verificare se siamo tutti mangiatori di pizza mafiosi che suonano il mandolino.
Ma i luoghi comuni sono, spesso, talmente radicati nella nostra cultura e nel nostro quotidiano da portarci a vedere il mondo attraverso di essi.
Diventano una sorta di filtro che ci fa credere che la Francia sia piena di gente che cammina con la baguette sotto l'ascella o che i tedeschi indossino solo sandali e calzini bianchi.
Alcuni luoghi comuni sono sicuramente più veritieri di altri, ma molto spesso altro non sono che un giudizio dato a priori a qualcosa che in realtà non si conosce.
Il viaggio per me è sempre stato un modo per sfatare o confermare questi pregiudizi ma anche per capire da cosa siano nati.
Veniamo ora ai luoghi comuni sui turchi e la Turchia.
A me ne sono venuti in mente 3.
Sono quelli che ho sentito ripetere più spesso fin da quando ero bambina.
"Fumi come un turco" diceva mia nonna al vicino di casa che, una sigaretta dietro l'altra, rendeva ancora più nebbiosa la pianura padana.
E così mi aspettavo di arrivare in Turchia e ritrovarmi avvolta in una nuvola di fumo come nei bar da noi negli anni '90.
Non è successo, anche perché in Turchia è vietato fumare in tutti i luoghi pubblici, piazze affollate e fermate degli autobus compresi.
In Turchia a fumare tabacco è il 29% della popolazione, in Italia il 22%.
Ma allora perché questo luogo comune?
Sembra che le origini siano legate a un sultano del XIV secolo.
Il sultano aveva proibito qualsiasi vizio che fossa fumare o persino bere caffè.
Alla sua morte i turchi si ribellarono agli anni di privazione iniziando a bere e fumare in eccesso. Da qui il modo di dire che nel tempo si è mantenuto anche perché la Turchia è un grande produttore di sigarette.
VIDEO:
"Mamma li turchi!"
È la seconda frase che ho spesso sentito legata a questo Paese.
È un'espressione di paura e terrore che fa pensare alla pericolosità dei turchi.
Questo modo di dire è nato ad Otranto alla fine del 1400 quando l'esercito turco ottomano saccheggiò, depredò e si impossessò della città.
Oggi è rimasto poco del significato originale dell'espressione.
La Turchia moderna è un Paese sicuro al pari di molti altri Paesi europei.
Per nostra esperienza personale è uno dei posti dove ci siamo sentiti più tranquilli a viaggiare e vivere in van.
Ovviamente non è tutto rose e fiori, anzi.
Ci sono zone del Paese dove la situazione è molto più delicata, soprattutto al confine con la Siria.
Ma direi che nulla fa pensare che quell'espressione sia ancora applicabile.
Il terzo direi che più che un luogo comune è una curiosità.
Mi sono sempre chiesta perché i bagni "buco nel pavimento" fossero chiamati turche.
Ero convinta che fosse perché li avessero inventati i turchi.
Ed in effetti, vedendo quanto sono diffusi qui nel Paese, ero convinta fosse quella la ragione.
In realtà una rapida ricerca online, ha smentito la mia teoria dato che gli inventori del bagno alla turca sono due inglesi.
Resta quindi un mistero il motivo per cui questo tipo di bagno sia stato chiamato così.
Una cosa è certa, dopo anni in viaggio e la frequentazione assidua di bagni pubblici, le turche sono sicuramente l'alternativa più igienica esistente, anche se quella meno comoda.
Se le usano in moltissime parti del mondo un motivo ci sarà!
Viaggiare è la scuola più lunga e bella che io abbia mai frequentato. Ogni giorno una lezione nuova da imparare, una certezza che crolla, un luogo comune che torna nel cassetto.
Angela (e Paolo)