Valmadrera ringrazia i volontari del covid. 'Il bene oggi fa notizia'

Duecento volte grazie. Forse qualcuna di più. Valmadrera nel pomeriggio di ieri, sul palco del cinema parrocchiale, ha celebrato tutti quei concittadini che, indossando una divisa ma anche semplicemente unendosi ad un gruppo hanno scelto di essere vicini alla comunità nei giorni, diventati mesi, dell'isolamento sociale imposto dalla pandemia. Quando insomma per le strade risuonavano solo le sirene delle ambulanze e anche semplicemente fare la spesa era diventato un problema, come ricordato nelle testimonianza – in video ma anche in presa diretta – di una mini-rappresentativa di anziani, disabili e semplici cittadini nel panico nell'affrontare una situazione tanto pesante che hanno beneficiato dei servizi messi in campo con generosità dall'amministrazione comunale, dalla Caritas, dalla Croce Rossa, dalla Protezione civile e dagli scout, supportati anche da nuove leve, uomini e donne, spesso giovanissimi, che al “restiamo a casa” hanno preferito rispondere “presente” alla chiamata all'agire, per gli altri.

“Quando mi è stato detto che si sarebbero premiati 200 volontari sono rimasta sorpresa. Ho pensato a un errore. Saranno 20, mi sono detta” ha esordito il viceprefetto vicario Maria Laura Motolese, prima a intervenire allargando, quale rappresentante del Governo sul territorio, il grazie agli amministratori comunali i quali, “dinnanzi a una difficoltà che ha rischiato di mettere in crisi il Sistema, si sono rimboccati le maniche per andare incontro alla comunità”.

Il covid ha dunque rappresentato una “prova straordinaria per chi lavora nel campo sanitario ma anche per chi è riuscito a far sentire vicinanza in un momento di isolamento”, ha aggiungo la delegata della Prefettura, rimarcando come la pandemia abbia evidenziato l'importanza delle “formazioni sociali” e dunque dell'associazionismo e del volontariato, oltre che la necessità di coesione.
“E' importante fare memoria, la tendenza umana è quella di dimenticare. Anche come autodifesa” ha proseguito poi Don Isidoro Crepaldi, intervenuto per parlare del ruolo giocato dalla Chiesa – anche attraverso la Caritas – ed arrivato a commuoversi citando, a livello personale, lo sforzo richiestogli dall'accompagnare alla sepoltura – spesso anche da solo – tante persone alla sepoltura.

Galleria fotografica (29 immagini)


E se è vero che tra tanti lutti che hanno colpito anche la comunità valmadrerse, durante la prima ondata covid (e poi le successive) è emersa anche tanta generosità, come detto in apertura dal presentatore Dario Angelibusi, ora è il momento di chiederci se abbiamo davvero imparato qualcosa da ciò che abbiamo vissuto. Un tema questo introdotto da Luciano Gualzetti, presidente della Caritas Ambrosiana, a fianco degli ultimi anche nella primavera 2020, quando “i più deboli rischiavano di rimanere indietro”. Sottolineando le contraddizioni della società fatte emergere dalla pandemia, ha anche richiamato al rancore montato a chiusura della fase del “andrà tutto bene”, ribaltando la prospettiva anche sulla guerra in corso in Ucraina e al rischio che al primo slancio verso l'accoglienza segua poi, qualora il conflitto si prolunghi, il rischio di nuove conflittualità nei bassi strati delle nostre comunità.
“Le emergenze fanno emergere meglio e peggio”. Da qui l'invito a scovare le contraddizioni e a coinvolgere “gli aiutati”. Solo così qualcosa cambierà, ha affermato.

“Io non so se siamo usciti migliori. Dovremmo interrogarci su cosa ci ha insegnato. So che oggi su questo palco il bene fa notizia. Abbiamo bisogno di gridare che il bene esiste.
Nessuno basta a se stesso: questo deve essere il sentimento per la comunità di Valmadrera” ha  aggiunto il primo cittadino Antonio Rusconi, sostenendo che il compito del sindaco è ringraziare. E sul palco del cinema-teatro lo si è fatto in grande, dando poi la parola all'assessore ai servizi sociali Rita Bosisio, al responsabile del Centro operativo comunale Francesco Barbuto, al Presidente della Croce Rossa Giulio Oreggia e a quello degli scout Chicco Viganò nonché al coordinatore della protezione civile Luca Stanzione.

Ognuno, ha raccontato il proprio “pezzettino” in un puzzle fatto di volti (mascherati) e cuori (grandi) di cittadini che ad uno a uno sono stati chiamati poi per ricevere una pergamena intrisa di (palpabile) gratitudine.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.