Valmadrera: nella giornata dell’Europa inaugurata la panchina blu realizzata dai ragazzi dell’Aldo Moro

“I grandi problemi che si pongono al mondo non sono suscettibili di soluzione attraverso il solo impegno, anche congiunto, delle grandi potenze. Né si può certo più ammettere che esistano ancora popoli che fanno la storia e altri che la subiscono”, così parlava Aldo Moro alla XXVI sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU.

Queste parole sono state riprese la mattina del 7 maggio dal sindaco di Valmadrera nel parco di Via Casnedi, durante l’inaugurazione della “panchina blu” realizzata dagli studenti del CFP Aldo Moro in occasione della giornata dell’Europa, prevista per lunedì 9. Quell’Europa che è stata eretta durante la guerra fredda, quando due grandi potenze gestivano il mondo e tutti gli altri popoli subivano le loro scelte. Quell’Europa che è nata da un progetto visionario, come ha ricordato Gianni Borsa nell’incontro svoltosi prima dell’inaugurazione nella sala consiliare.

Raffaella Brioni, Marco Anghileri, sindaco Antonio Rusconi e Gianni Borsa

“Ancora nel 1945 tutti i popoli europei si sparavano nella schiena. Le famiglie piangevano morti o curavano i feriti. Le case, i ponti, le strade e le fabbriche erano distrutti. Solo cinque anni dopo, nel 1950, politici e intellettuali visionari tratteggiavano i contorni di un’Europa unita” ha spiegato il dottor Borsa, corrispondente da Bruxelles per l’agenzia SIR. Il riferimento è a personalità come Robert Schuman che, il 9 maggio 1950, pronunciò un discorso comunemente considerato il punto di partenza del processo di integrazione europea.

Gianni Borsa

“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata senza forzi creatori che siano all’altezza dei pericoli che la minacciano” queste le parole del ministro degli esteri francese dell’epoca, citate dal dottor Borsa. “Questo intervento contiene un progetto che arriva fino ad oggi. L’Unione Europea nasce per dare la pace. Gli strumenti sono l’economia, la cultura, i viaggi, l’incontro con le persone. Ma la pace deve essere per prima cosa coltivata dentro di noi, nelle nostre coscienze, nei nostri comportamenti quotidiani, nelle relazioni con gli amici” ha aggiunto il giornalista. Un invito chiaro rivolto a una platea di giovanissimi.

“I centri come il CFP Aldo Moro rappresentano un ponte di collegamento tra scuola e il mondo del lavoro. Questi ragazzi sono il nostro futuro e il loro impegno è stato prezioso” ha sottolineato l’assessore all’istruzione. Raffaella Brioni ha poi ricordato l’impegno dell’amministrazione comunale a favore del diritto allo studio e ha rivelato che “la nostra intenzione è quella di coinvolgere gli alunni anche a Novembre per la realizzazione di una panchina rossa, simbolo della violenza contro le donne”.

Il sindaco durante l'intervento al parco

Ha quindi preso la parola Marco Anghileri, direttore del centro di formazione professionale, il quale ha evidenziato come anche la scuola si sia mossa per fornire ai ragazzi la possibilità di concorrere alla costruzione della comunità europea. “La diversità è un bene prezioso e per questo va ricercato. Grazie all’incontro con altre persone è possibile rompere i propri pregiudizi e cambiare le proprie opinioni. L’Unione Europea mette a disposizione soldi e opportunità per raggiungere questo obbiettivo e noi come scuola ci siamo attivati per sfruttare queste possibilità nel miglior modo possibile” ha ricordato Anghileri. Il direttore della scuola intitolata all’ex premier democristiano ha quindi rivolto un sentito ringraziamento alla professoressa Chiara Sandionigi che, con il suo caratteristico entusiasmo, ha supervisionato la realizzazione della panchina blu.

Prima dello spostamento in direzione del parco, dove ad aspettare studenti ed autorità c’era il corpo musicale di Santa Cecilia, è intervenuto Don Isidoro. “Ringrazio di essere stato coinvolto in questa mattina di riflessione sull’Europa. Forse non abbiamo ancora maturato la consapevolezza di essere membri di una comunità. Ci sono ancora tanti nazionalismi, simbolo di una tendenza a chiudersi e ripiegarsi su noi stessi. Credo che nutrire una coscienza comunitaria non voglia dire sminuire le nostre identità ma metterle in scambio e in circolo”, queste le parole con cui il parroco di Valmadrera ha invitato i ragazzi ad aprirsi al mondo. Del resto, su quelle giovani ma robuste spalle gravano le speranze di crede nel sogno europeo. Di chi si ritrova in ogni singola parola pronunciata da David Maria Sassoli in uno degli ultimi discorsi prima di morire, citato da Gianni Borsa nel suo intervento. “L’Europa ha bisogno di un nuovo progetto di speranza. Penso che questo progetto possa essere costruito intorno a tre assi principali: un’Europa che innova, un’Europa che protegge, un’Europa che illumini”.
La speranza è che i ragazzi dell’Aldo Moro, così come i loro coetanei, continuino a impegnarsi per gli ideali europei come hanno fatto nel realizzare la panchina blu da ogni fruibile da tutta la comunità di Valmadrera. 
Andrea Besati
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