Lecco: 'bilancio positivo' per i progetti nelle scuole, al centro post pandemia, sport e integrazione

Emanuele Torri
Bilancio positivo per i progetti portati avanti dalle scuole lecchesi all’interno del Piano di Diritto allo Studio: anche le iniziative proposte agli insegnanti dall’Amministrazione comunale, infatti, sono stati accolti e partecipati con interesse. È il quadro tracciato dall’assessore all’Istruzione Emanuele Torri durante la Commissione IV di giovedì sera, durante la quale sono stati illustrati i principali progetti. Diversi i temi toccati, tra cui lo sport: la proposta di “Io tifo positivo” è stata scelta da 15 classi e portata avanti da Comunità nuova, con l’obiettivo di promuovere i valori positivi dello sport, mentre con Special Olympics i bambini lecchesi hanno potuto confrontarsi con la disabilità, grazie ad eventi che vedono giocare insieme alunni normodotati e diversamente abili, sperimentando una vera integrazione. Di integrazione si è occupato anche “SIM”, un progetto svolto nelle scuole con un alto tasso di iscritti di origine straniera, dove si è svolto un lavoro di alfabetizzazione linguistica e di confronto culturale. La Media Antonietta Nava si è invece concentrata sulla legalità con l’iniziativa “Chi l’ha detto che è un errore”, grazie alla quale gli studenti hanno potuto ascoltare le testimonianze di ex detenuti e riflettere sul tema della devianza.
Di particolare interesse è stato il progetto Go Up, scelto da 36 classi dei tre plessi scolastici cittadini, con un obiettivo molto ambizioso: aiutare i bambini a rielaborare le emozioni e le difficoltà vissute in questi anni di pandemia, isolamento e didattica a distanza. “Si è partiti nell’ottobre 2021 con una serie di incontri con insegnanti e genitori, nei quali abbiamo raccolto un bisogno importante e reale di bambini e ragazzi di narrarsi e raccontare le emozioni vissute durante il periodo di Covid - ha spiegato la coordinatrice Raffaella Cogliati -. Abbiamo così deciso di proporre dei laboratori nei quali gli alunni potessero esprimersi attraverso il linguaggio delle artiterapie”.
“Abbiamo creato degli spazi dove poter rielaborare la pandemia senza mai nominarla, con l’obiettivo di costruire un ponte verso il futuro - ha aggiunto Alice Oggioni -. I temi centrali sono stati quelli della leggerezza e della presenza, sono emersi infatti vissuti di gran fatica. Il fatto di non aver potuto stare con gli altri così a lungo ha reso per questi bambini molto difficile ascoltare gli altri, autoregolarsi, rispettare le norme. È emerso un gran bisogno di "buttare fuori", e anche la loro capacità di immaginazione è stata molto condizionata dai ridotti spazi in cui sperimentare la creatività. Questo si è riflesso anche sui loro corpi, che si sono irrigiditi al punto da fare fatica a muoversi con fluidità insieme agli altri. È stata quindi molto utile la possibilità di dare voce ai propri vissuti, e i laboratori sono stati preziosi anche per gli insegnanti, sia perché hanno permesso loro di vedere in maniera diversa i propri alunni, sia perché è stato un modo di dare loro supporto, dopo anni così difficili in cui hanno svolto un ruolo molto delicato”.
Soddisfatto l’assessore Emanuele Torri, che ha sottolineato come questi progetti siano stati uno strumento in più per la crescita dei ragazzi “che li ha aiutati a rendersi consapevoli della ricchezza che c’è dentro di loro”, oltre ad avere avuto il merito di creare reti tra scuole, ma anche con le associazioni e i quartieri.
In questi mesi l’Amministrazione comunale è chiamata invece a pensare al Piano di diritto allo studio del prossimo anno. La strada scelta è quella di convocare entro la fine del mese gli insegnanti che hanno gestito i progetti appena conclusi per chiedere loro una restituzione e avviare il lavoro necessario, così da poter partire già a settembre. Diversi gli spunti emersi dal confronto con i consiglieri in aula: Giacomo Zamperini ha suggerito di introdurre degli strumenti per misurare il gradimento dei progetti da parte di bambini e insegnanti, Alberto Anghileri ha proposto di concentrarsi sull’educazione alla pace, mentre Saulo Sangalli di tenere presente il tema dell’educazione ambientale, e ancora Anna Sanseverino ha ricordato la questione della violenza sulle donne. Filippo Boscagli ha invitato l’Amministrazione a non abbassare l’attenzione sull’emergenza educativa scatenata dalla pandemia, mentre Paolo Galli ha proposto di condividere gli strumenti più utili con gli insegnanti senza “costringerli” a dover progettare ogni volta da zero.
M.V.
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