Lecco, senza fissa dimora molesto in centro: flash mob di FdI per dire basta. Ma il protagonista è ancora lui

Alla fine – bricco di Tavernello alla mano – il protagonista è stato ancora lui: il cittadino ucraino che ormai da mesi “movimenta” piazza XX Settembre non ha giocato il ruolo del convitato di pietra nemmeno nel corso del “flash mob” organizzato questo pomeriggio all'ombra di Palazzo delle Paure da Fratelli d'Italia, “intervenendo” con un brindisi in onore dei (non particolarmente numerosi) partecipanti, per poi farsi sentire urlando, al centro del cerchio, un qualcosa che nessuno ha compreso. Incurante ovviamente della presenza di Carabinieri, operatori della Questura e agenti di Polizia Locale intervenuti in forze per “presidiare” - ci si perdoni il gioco di parole – il presidio dall'emblematico titolo “Adesso basta!”.

Alessio Butti, Giacomo Zamperini, Alessandra Rota e Peppino Ciresa

“Non siamo qua a manifestare contro una persona, contro un disagio, contro un atteggiamento: siamo qua a chiedere cosa fanno le Istituzioni per reagire. Perché ci sono dei percorsi: se una persona è malata deve essere curata, se una persona è disagiata deve essere accompagnata, se una persona è pericolosa per sé stessa e per gli altri deve essere messa nelle condizioni di sicurezza – protetta – affinché non faccia male né a sé stesso né agli altri” ha sostenuto il consigliere comunale Giacomo Zamperini, tratteggiando una situazione ormai nota a tutti e dunque il quotidiano “disturbo” arrecato dal senza fissa dimora che ha eletto il proprio domicilio nell'androne di Palazzo delle Paure, non limitandosi – come fanno altri – a vivere di espedienti per strada, assumendo invece, spesso e volentieri, comportamenti devianti, ricondotti a patologia psichiatrica associata a una serie di dipendenze.

Al centro l'ucraino "intervenuto" al flash mob

“Mi limito a riportare quello che succede quotidianamente” ha esordito il giovane titolare di un esercizio commerciale affacciato su quello che dovrebbe essere il salotto buono cittadino. “Tutti i giorni sono a contatto con persone che vengono molestate: sia perché è alterato dall'alcool, sia perché fuma spinelli, sia perché gli va di ballare, sia perché sputa nei fiori, sia perché colpisce le vetrate... In piazza c'è un odore di piscia vergognoso. Gli atti osceni in luogo pubblico all'ordine del giorno” ha affermato, rifacendosi anche al video diffuso ieri sui social dallo stesso Zamperini in cui l'ucraino viene immortalato – senza alcun dettaglio oscurato – mentre urina in un cestino, mostrando poi deliberatamente le parti intime in favore del cellulare che lo riprende.
“E' ridicolo che in sei mesi non si sia riusciti a risolvere. Anzi in due anni visto che due anni fa ha quasi spaccato la testa a uno” ha chiosato, facendo riferimento all'aggressione messa in atto dall'uomo a altro soggetto preso letteralmente a sediate di fronte a una piadineria.
Se “i turisti non si fermano più” e “i lecchesi hanno paura” - come detto da Zamperini -  “i residenti di notte non riescono a dormire perché schiamazzi, urla e bestemmie si protraggono a tutte le ore” come confermato da una donna che abita in uno dei palazzi affacciati sulla piazza.

“Chiediamo quali iniziative intendono portare avanti l'amministrazione comunale, la Prefettura, la Procura, lo Stato. Perché nessuno preso singolarmente, il sindaco, il Prefetto, il magistrato di turno può porre fine al problema ma tutti insieme la soluzione la possono risolvere. Chiediamo ci sia un intervento, dobbiamo dare voce a chi non ce la fa più” ha proseguito il capogruppo di FdI in seno al consiglio comunale, ribadendo la vicinanza a cittadini e esercenti ma anche alle forze dell'ordine, con le divise chiamate al “pronto intervento” e spesso poi prese di mira con interrogativi quali “perché non intervengono?”. “Sappiate – ha detto Zamperini alla sua platea - che c'è una catena di comando. Non voglio colpevolizzare nemmeno l'agente che viene qui, fa quello che può. Qui bisogna prendere una decisione corale, per risolvere il problema in modo serio, rispettando la dignità umana ma anche il diritto di ognuno di noi di vivere e lavorare serenamente”.
Una proposta su come arrivare a bilanciare tali interessi è arrivata dal parlamentare Alessio Butti.

“Penso sia opportuno, come stato detto, sensibilizzare le Istituzioni” ha ribadito, parlando di un “problema che deve essere risolto velocemente per il semplice fatto che l'emergenza in corso rischia di moltiplicare questi casi”. Sostenuta poi la necessità di istituire (“se non esisto lo proporremo noi”) un tavolo tra Comune e ATS per un intervento a tutto tondo che affronti – eventualmente anche con un TSO – le problematiche di più natura di cui è afflitto il soggetto in questione.
“Il problema c'è e esiste” ha chiosato il candidato sindaco non eletto Peppino Ciresa. “Io sono per mettere davanti a tutto l'umanità, l'attenzione alle persone. Diamoci da fare, per risolvere il problema di queste persone. Tutte. Di chi è da una parte e di chi dall'altra deve lavorare, fare il suo business. Vanno presi dei provvedimenti. Così non si può andare avanti”.
Lanciata a tal proposito, come spiegato da Alessandra Rota, una raccolta firme per invocare l'intervento delle Istituzioni. I moduli si trovano presso gli esercizi del centro.
A.M.
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