Provincia: c'è da rinnovare la convenzione per i concorsi, ma i comuni non sono interessati

Cinque gli incontri organizzati. Solo undici i partecipanti. Un risultato davvero misero da elevare a spunto per (ulteriore) riflessione, sul servizio in sé ma anche sul ruolo della Provincia quale effettiva “casa dei comuni”. Non ha sortito l'effetto sperato – e dunque non è riuscita a coinvolgere il grosso delle amministrazioni del territorio – la discussione intavolata, su sollecitazione in primis di Antonio Rusconi, da Villa Locatelli con i sindaci del lecchese in vista dell'approvazione di un nuovo schema di convenzione per l'esercizio della funzione di organizzazione dei concorsi e delle procedure selettive del personale di servizio.

Il tema era stato portato in consiglio a febbraio, con l'esponente dei Civici che aveva chiesto di ritirare poi l'ordine del giorno per reintrodurlo solo previo confronto con i primi cittadini. Così è stato.
A dar notizia del flop in termini di interesse suscitato è stato il vicepresidente Mattia Micheli.
Un peccato, soprattutto in riferimento ai comuni più piccoli, più interessati al servizio, come evidenziato da Rusconi e da Paolo Lanfranchi, dettosi “amareggiato” per la poca partecipazione.
44 i municipi al momento convenzionati, un numero che, probabilmente, dopo il recesso non sarà nuovamente raggiunto attorno al nuovo accordo, come da “percezione” di Paolo Negri, pronto a sottolineare un probabile “disagio”, a suo giudizio legato ai tempi e alle modalità di gestione del servizio.
“Tutto è migliorabile” ha sostenuto, in replica, Micheli, rimarcando però come l'offerta della Provincia fino ad oggi sia stata comunque gradita. E sulla qualità del servizio erogato ha garantito il Direttore generale Mario Blandino, parlando poi di tempi – ad eccenzion fatta del periodo covid – in linea con le aspettative e modalità comunque concertate con i comuni. “Chi è attrezzato per fare i concorsi, li fa da sé” ha aggiunto l'avvocato, con risparmiando una stoccata anche al casatese – area di riferimento di Negri – dove un solo sindaco è intervenuto (“per curiosità”) al momento di presentazione della nuova convenzione.

In prima fila Paolo Lanfranchi, Antonio Rusconi e Fabio Mastroberardino

“Non volevo criticare i contenuti tecnici” si è giustificato il capogruppo del centrosinistra, parlando di un problema politico. “Se un servizio viene così poco gradito, la Provincia si deve chiedere cosa non ha funzionato”.
“E' computo dell'amministrazione recuperare il rapporto con i comuni” ha aggiunto poi Lanfranchi, ritenendo il fallimento di questo primo tentativo di confronto “una sorta di campanello dall'allarme, quanto a partecipazione alla vita politica della Provincia di Lecco”.
Nel chiudere la discussione Fabio Mastroberardino, quale capogruppo di maggioranza, ha assicurato che l'Ente sta già lavorando per riannodare il rapporto - “che si è sfilacciato nel tempo” - con il territorio. “Abbiamo già fatto un incontro nel meratese, in programma c'è il prossimo in Valsassina. L'impegno c'è, non a parole”. Sarà. Lo schema di convenzione nel frattempo è stato approvato all'unanimità. Spetterà ora ai comuni ri-convenzionarsi.
A.M.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.