Già condannato per tentato omicidio, rimedia un ulteriore anno per guida sotto l'effetto di droga
Come ha raccontato egli stesso al giudice, nel corso dell'istruttoria, quel 22 febbraio, dopo aver passato la serata con un'amica a Barzago, sarebbe stato raggiunto da un cittadino straniero - Raul Stalyn Berreto Pozo, ecuadoriano – che, rimasto a secco di benzina, gli avrebbe strappato un passaggio, chiedendogli di mettersi lui alla guida. Una richiesta assecondata pur avendo consumato poco prima “una striscia” di cocaina accompagnata da un paio di birrette e qualche cicchetto di grappa. Partiti in direzione Dolzago i due sarebbero stati poco dopo palettati da una pattuglia, dandosi a precipitosa fuga passando per Oggiono per poi salire a Galbiate e scendere a Pescate dove nel frattempo era stato preparato un posto di blocco. Lì, per sottrarsi all'arresto - e qui sconfiniamo nell'oggetto del primo processo - avrebbe, nella versione della pubblica accusa, sempre rifiutata dall'uomo, premuto il piede sull'acceleratore, incurante della presenza del maresciallo Davide Arrigoni, rischiando dunque di travolgerlo. Esploso in quel momento un colpo all'indirizzo della vettura che non si è comunque fermata. Solo a Germanedo, infine, l'arresto.
Su precisa domanda del difensore, Zamoune rendendo esame aveva sottolineato di aver bevuto e fatto uso di cocaina prima di sapere di doversi mettere al volante. Un dettaglio ininfluente secondo il viceprocuratore onorario Caterina Scarselli.
Quest'oggi il giudice lo ha assolto perché il fatto non sussiste in relazione alla guida sotto l'effetto di alcool, condannandolo a un anno solo per essersi messo al volante dopo aver fatto uso di stupefacente.
A.M.