IN VIAGGIO A TEMPO INDETERMINATO/229: Buon Eid al Fitr!

C'è aria di festa in questi giorni in Turchia.
Le famiglie si riuniscono nei parchi a fare immense grigliate, sempre accompagnate dal çay, il tè nero turco che fanno bollire anche sul fuoco.
Alcuni negozi, supermercati e ristoranti sono chiusi.
L'atmosfera sembra essere cambiata e da lunedì sembra sempre domenica.
Il 2 Maggio è finito il Ramadan, il mese sacro del digiuno per i fedeli dell'Islam.
Eid al Fitr è il nome della festa e prevede grandi riunioni di famiglia, scampagnate e vacanze.
È strano descrivere la sensazione che proviamo anche noi ora.
Ci ricorda un po' i giorni dopo Natale, quando tutto sembra muoversi ad un ritmo più lento e rilassato.
È la prima volta nella nostra vita che passiamo l'intero mese del Ramadan in un Paese a maggioranza islamica.
Devo ammettere che è stato affascinante e molto interessante osservarne, da ospiti, le dinamiche.
Digiunare dall'alba al tramonto sembra una prova molto difficile, sicuramente sfidante e che sottende un credo molto forte.
Ma la parte che più mi ha colpito e affascinato sono stati i  5 minuti prima del termine del digiuno.

Mancano 5 minuti.
Tavoli a perdita d'occhio che riempiono le strade. Tutti apparecchiati allo stesso modo.
Un piatto pieno di datteri in mezzo.
Lo stesso menù per tutti.
Camerieri che corrono a destra e sinistra per far accomodare i commensali.
Famiglie numerose sedute a tavola.
Stanno in silenzio, si osservano.
Mancano 4 minuti.
Per portarsi avanti dalla cucina iniziano a uscire i piatti caldi.
Porzioni abbondanti di carne, riso, zuppe fumanti.
Vengono servite ai tavoli.
Si sente il profumo riempire le vie.
Mancano 3 minuti.
I piatti pieni pronti per essere divorati ma nessuno si muove.
Qualcuno mescola la zuppa.
I camerieri hanno quasi servito tutti.

Mancano 2 minuti.
I bambini corrono per la strada e giocano.
Loro hanno già finito di mangiare.
I genitori aspettano.
Il cibo è lì, tra coltello e forchetta, manca poco.
Manca 1 minuto.
Io guardo l'orologio ma sono l'unica.
I volti sono sereni, pacati, nessuno sembra avere la fame vorace che avrei io dopo tutta la giornata di digiuno.
Il muezzin canta dal minareto.
È il richiamo alla preghiera del tramonto, quella che rompe il digiuno.
E poi?

Sinceramente, mi aspettavo scene da film, con persone che si gettano nei piatti pieni senza nemmeno usare le mani.
Mi aspettavo di veder volare cibo per la voracità con cui viene consumato.
Mi aspettavo caos e invece... tutto calmo.
Con una pacatezza mai vista e una tranquillità irreale, vista la quantità di persone,  i commensali iniziano con  qualche dattero per poi passare, sempre lentamente, al piatto principale.
È una festa, si sente il vociare riempire le strade che fino a poche ore prima sembravano assopite.
Io credo che mi sarei mangiata anche le posate dopo una giornata intera senza toccare né cibo né acqua.
Che poi non stiamo parlando di cibo qualunque ma delle deliziose pietanze turche.
Un tripudio di carni che si sciolgono in bocca, formaggi cremosissimi, verdure fritte o affogate nella salsa di pomodoro.
Il Ramadan è finito.
Da giovedì i ristoranti torneranno a servire cibo a ogni ora del giorno.
Torneremo a veder servire colazioni gigantesche.
I çay ricompariranno su ogni tavolo.
E noi potremo continuare ad assaporare le bontà culinarie di questo Paese... non che avessimo mai interrotto.

VIDEO:


Buon Eid al Fitr!
Angela (e Paolo)
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