Lecco: ''cresta'' sugli straordinari per 19€? Ex poliziotto finisce a processo...per truffa
E' finito a processo per truffa aggravata, anche se per una cifra di poco inferiore ai 20 euro. Sarebbe proprio questo infatti l'ammontare degli straordinari sui quali un ex poliziotto in servizio presso la Questura di Lecco - secondo la tesi della Procura - avrebbe fatto la ''cresta''.
Una vicenda risalente al 2019 quando l'ex procuratore capo Antonio Chiappani - a seguito di un esposto giunto al quinto piano del palazzo di giustizia - ne aveva chiesto l’archiviazione per la tenue entità del fatto. L'imputato tuttavia, R.A., classe 1960 e all'epoca dei fatti in servizio alle Volanti, non ne aveva voluto sapere, tanto che il suo difensore, l'avvocato Luca Marsigli, aveva fatto opposizione alla richiesta di archiviazione. L'obiettivo era quello di farlo uscire ''pulito'', ossia con una assoluzione piena. Del resto in tanti anni di carriera non aveva mai rimediato neppure un procedimento disciplinare.
A quel punto il fascicolo era tornato in Procura su disposizione del giudice per le udienze preliminari Paolo Salvatore, che aveva chiesto un supplemento di indagini. Grazie alla rilevazione delle celle telefoniche e alla visualizzazione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza (che monitoravano il tragitto affrontato dall'imputato per rincasare) era stato possibile ridimensionare la cifra contestata all'agente oggi in pensione, passata dagli iniziali 39 a 19 euro.
Il fascicolo - con la nuova accusa sostenuta dal PM Paolo Del Grosso - era poi tornato in udienza preliminare, e in quell'occasione il gup Salvatore Catalano aveva optato per il rinvio a giudizio del poliziotto, così che potesse essere il dibattimento a sviscerare meglio la vicenda.
Stamani l'imputato è comparso in aula al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio. Una veloce udienza, subito aggiornata al prossimo il 5 ottobre quando saranno sentititi tutti i testimoni, a carico e discarico, tra i quali l’allora dirigente della Squadra Volanti, il vicequestore aggiunto Enrico Burbi, e l'ex questore di Lecco Filippo Guglielmino.
Nel corso dell'istruttoria quindi, l'ex poliziotto avrà la possibilità di difendersi, tentando di dimostrare la propria tesi: a suo dire non avrebbe mai abbandonato il suo posto di lavoro fino a quando non fosse arrivato il collega del turno successivo. In alcune occasioni sarebbe capitato che si allontanasse dalla Questura 2-3 minuti prima della fine del suo turno (quello legato agli straordinari), ma senza lasciare il servizio scoperto.
A ottobre l'escussione dei testimoni in lista potrebbe lasciare già spazio alla discussione: il giudice Beggio ha riservato un po' di tempo all'udienza che prenderà il via alle 11 del mattino.
Una vicenda risalente al 2019 quando l'ex procuratore capo Antonio Chiappani - a seguito di un esposto giunto al quinto piano del palazzo di giustizia - ne aveva chiesto l’archiviazione per la tenue entità del fatto. L'imputato tuttavia, R.A., classe 1960 e all'epoca dei fatti in servizio alle Volanti, non ne aveva voluto sapere, tanto che il suo difensore, l'avvocato Luca Marsigli, aveva fatto opposizione alla richiesta di archiviazione. L'obiettivo era quello di farlo uscire ''pulito'', ossia con una assoluzione piena. Del resto in tanti anni di carriera non aveva mai rimediato neppure un procedimento disciplinare.
A quel punto il fascicolo era tornato in Procura su disposizione del giudice per le udienze preliminari Paolo Salvatore, che aveva chiesto un supplemento di indagini. Grazie alla rilevazione delle celle telefoniche e alla visualizzazione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza (che monitoravano il tragitto affrontato dall'imputato per rincasare) era stato possibile ridimensionare la cifra contestata all'agente oggi in pensione, passata dagli iniziali 39 a 19 euro.
Il fascicolo - con la nuova accusa sostenuta dal PM Paolo Del Grosso - era poi tornato in udienza preliminare, e in quell'occasione il gup Salvatore Catalano aveva optato per il rinvio a giudizio del poliziotto, così che potesse essere il dibattimento a sviscerare meglio la vicenda.
Stamani l'imputato è comparso in aula al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio. Una veloce udienza, subito aggiornata al prossimo il 5 ottobre quando saranno sentititi tutti i testimoni, a carico e discarico, tra i quali l’allora dirigente della Squadra Volanti, il vicequestore aggiunto Enrico Burbi, e l'ex questore di Lecco Filippo Guglielmino.
Nel corso dell'istruttoria quindi, l'ex poliziotto avrà la possibilità di difendersi, tentando di dimostrare la propria tesi: a suo dire non avrebbe mai abbandonato il suo posto di lavoro fino a quando non fosse arrivato il collega del turno successivo. In alcune occasioni sarebbe capitato che si allontanasse dalla Questura 2-3 minuti prima della fine del suo turno (quello legato agli straordinari), ma senza lasciare il servizio scoperto.
A ottobre l'escussione dei testimoni in lista potrebbe lasciare già spazio alla discussione: il giudice Beggio ha riservato un po' di tempo all'udienza che prenderà il via alle 11 del mattino.
G.C.