Olginate: 'violenza privata' fuori dal bar, assolta una 52enne

Nell'autunno del 2016 avrebbe seminato scompiglio in un bar di Olginate insultando, aggredendo gli avventori e sguinzagliando il proprio cane. Per quell'episodio una 52enne era stata rinviata a giudizio. Cinque i capi d'imputazione formulati a suo carico, uno solo dei quali rimasto in piedi dopo la remissione delle querele sporte dalle supposte persone offese, in quanto procedibile d'ufficio. Oggi, dunque, già decadute le ipotesi di reato di lesioni personali colpose e volontarie, minacce e percosse, è stata assolta anche dall'accusa di violenza privata.
Nell'udienza celebrata dal giudice Giulia Barazzetta lo scorso 11 aprile era stata chiamata a testimoniare la vittima, che aveva raccontato l'incontro avvenuto ormai sei anni fa con l'odierna imputata: “Erano circa le 11 di sera, ero con l'auto in sosta davanti al bar con le quattro frecce attivate mentre aspettavo che si liberasse un parcheggio sotto casa mia, quando ho visto una donna con un cane avvicinarsi e guardare sotto la mia macchina. Così le ho chiesto se stava cercando qualcosa e se mi dovessi spostare”. Dopo essersi sentita rispondere in malo modo, la teste ha anche riportato in aula degli insulti che aveva collezionato in quell'occasione dalla sconosciuta, con tanto di minaccia di morte rivoltale in presenza del figlio.
Alla chiusura della fase istruttoria il Vpo Mattia Mascaro si era espresso con una richiesta di condanna a 15 giorni di reclusione per la sola violenza privata e con una sentenza di non doversi procedere per le restanti accuse, mentre era stato rinviata ad oggi l'arringa del difensore Marco Rigamonti.
Secondo l'avvocato – che ha poi avanzato una richiesta di assoluzione per tutti i capi presenti nel fascicolo - non c'è alcuna prova che i fatti siano stati commessi dalla sua assistita, non essendo mai stata identificata dalla persona offesa quale autrice della violenza.
Pochi minuti di camera di consiglio e il giudice Barazzetta ha letto il dispositivo della sentenza: non doversi procedere per tutti gli altri capi per remissione di querela e assoluzione per non aver commesso il fatto per quanto riguarda la violenza privata.
F.F.
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