Violenza sulle donne: gli studenti di Bertacchi e Manzoni presentano i loro 'studi' in Bicocca

Continua il progetto “La violenza sulle donne: iniziative di formazione e sensibilizzazione in ambito giuridico”, cofinanziato dalla Regione nell’ambito di un bando a tema per la promozione di progetti formativi nel sistema universitario lombardo. Dopo un  primo appuntamento svoltosi il 13 aprile in sala don Ticozzi di Lecco, ieri, venerdì 29 aprile, i ragazzi di 4^A SUE dell’ISS Bertacchi e della 3^C del Liceo Manzoni si sono ritrovati presso l'università Bicocca di Milano, Facoltà di Giurisprudenza-Dipartimento di Diritto Penale.
Diversamente dall’incontro precedente che ha visto gli universitari relatori per una presentazione a tema  “Violenza di genere nel Diritto penale”, questa volta hanno giocato una parte attiva gli alunni lecchesi.



L’introduzione è spettata a Claudia Pecorella, professoressa ordinaria di diritto penale presso l’università Bicocca: “Per prima cosa voglio ringraziare Monica Fusto e Francesca Cerati di Regione Lombardia che, con il loro impegno e interessamento, hanno reso possibile tutto questo, in primis finanziando attraverso un bando un corso universitario riguardo le donne e la violenza e in secundis aprendo la strada a questo progetto di collaborazione”.
Subito dopo è intervenuta la stessa Francesca Cerati: “Davvero credo che questo momento sia importante per il percorso per le donne e le violenze che subiscono. Dobbiamo davvero essere in grado di decostruire la nostra cultura di stereotipi di genere, voglio inoltre sottolineare come la Regione sia sempre disponibile per ulteriori momenti di confronto e proposte su questo tema”.

Spazio dunque agli studenti del Bertacchi che hanno sintetizzato il lavoro svolto: “Attraverso il percorso di PCTO, che abbiamo vissuto durante l’ultimo anno, attraverso diverse discipline abbiamo analizzato diversi casi di violenza subiti dalle donne. Per esempio durante le lezioni di Letteratura Italiana abbiamo dato il via al progetto “La scrittura S.O.S.tenibile”, incentrato sui pregiudizi nel nostro linguaggio quotidiano. E proprio la scuola può e deve fermare questo processo insito nella nostra cultura linguistica e non solo; abbiamo inoltre lavorato su diversi casi reali, proprio per immergerci al meglio in queste situazioni quotidiane. Abbiamo lanciato, grazie alla professoressa Bonaiti, un podcast proprio su questo argomento: “Donne e lavoro non è un ossimoro”, oltre ad aver visto il film “La fuga di Teresa” con dibattito e ad aver partecipato alla mostra “Calligrammi” del liceo artistico Medardo Rosso”.
I ragazzi hanno poi analizzato gli stereotipi presenti nella nostra società attraverso gli spot: “Partendo dagli anni ‘50 possiamo notare come le prime pubblicità mostrino le donne come delle brave madri e nient’altro, dagli anni ‘70 invece la donna diventa un’icona sexy, dagli anni ‘80 le pubblicità ci mostrano le donne come più sicure”. Citata a tal proposito l’azione del Parlamento Europeo contro la pubblicità sessista e quindi offensiva, pubblicità che limita l’evoluzione della nostra società. L’l’Italia – è stato sottolineato - possiede ben ventidue leggi diverse riguardo la pubblicità.
“Ci sono tuttavia moltissimi altri ambiti dove compaiono atti di discriminazione, come per esempio per l’attività sportiva” hanno chiosato i ragazzi, ringraziando la professoressa Bonaiti, “per averci seguito in tutto questo bellissimo percorso formativo”.

La parola è passata quindi ai ragazzi del Liceo Manzoni, che hanno sottolineato come la violenza sia una diretta conseguenza degli stereotipi, in questo caso di genere. Gli studenti hanno mostrato diverse immagini di personaggi pubblici cercando di far indovinare la loro professione, ovviamente per sottolineare i nostri pregiudizi, proseguendo poi la loro disamina ricca di esempi, fino alla chiusura della piacevole esperienza “universitaria”.
F.R.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.