Il Comune di Lecco avrà una commissione antimafia. Le minoranze: 'ma la città non è connivente'

L'ex prefetto Castrese De Rosa e il sindaco Mauro Gattinoni
Il Comune di Lecco avrà la sua commissione antimafia. Si tratterà di una commissione speciale, così come tutte le commissioni non espressamente previste dallo statuto comunale, composta da sette consiglieri - quattro di maggioranza e tre di opposizione - che durerà quanto il mandato dell’amministrazione.
A presentare la proposta il sindaco Mauro Gattinoni durante il consigli comunale di martedì sera: “La commissione opererà in una logica di collaborazione e sussidiarietà con gli altri enti e organismi che si occupano di antimafia, essendo una commissione comunale sarà una commissione politica in cui affermiamo da che parte stiamo con un atto formale, ma anche un’occasione per mettere in campo attività informativa, divulgativa, di messa in rete. Come Comune partecipiamo ad Avviso pubblico, una rete di coordinamento sulle buone prassi e la sensibilizzazione attorno alla mafia, nella convinzione che la formazione e l’informazione siano molto importanti in chiave preventiva”.

Una proposta votata all’unanimità dal consiglio comunale, non senza “distinguo”. Affidata ad Antonio Pattarini la posizione dei quattro gruppi di maggioranza: “Riteniamo la commissione uno strumento utile sia per la prevenzione sia per il contrasto alla mafia. Già con la precedente amministrazione era stato avviato un impegno in campo educativo, istituzionale, amministrativo e nella valorizzazione dei beni confiscati che va portato avanti perché le inchieste, le interdittive e le sentenze degli ultimi anni tracciano un quadro allarmante della presenza della ‘Ndrangheta sul territorio. Siamo convinti della necessità e della ragionevolezza di questo strumento”.
Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) si è mostrato dubbioso degli effetti concreti che possa avere una siffatta commissione ma si è detto d’accordo nell’impegnarsi nel creare anticorpi a questo male nella comunità. Ha fatto però discutere un passaggio della relazione antimafia redatta dall’ormai ex prefetto Castrese De Rosa sulla città: “Si parla apertamente di connivenza del territorio con la mafia - ha detto Valsecchi - io vorrei ribadire che la comunità non è connivente e che questa ricostruzione è lontana dalla realtà. Non mi sembra si possa parlare di connivenza o accoglienza di qualsiasi sistema legato alla criminalità organizzata, la nostra è una comunità sana, la mafia esiste ed è presente a Lecco ma questa non è una comunità connivente”.
Un concetto ribadito anche dalla capogruppo della Lega Cinzia Bettega: “Sono delusa che il sindaco non abbia commentato queste affermazioni del prefetto, noi non saremo perfetti, sicuramente la mafia è un problema che attanaglia tutta Italia, ma non siamo questa società connivente”.
Anche Emilio Minuzzo di Forza Italia ha descritto quello lecchese come un “tessuto sano e maturo”, sottolineando che quello che può fare la nascente commissione è sensibilizzare sulla cultura della legalità, coinvolgendo in particolare le scuole. Giacomo Zamperini ha ribadito che la commissione deve essere qualcosa di funzionale che serva a tenere alta l’attenzione sul tema e abbia un ruolo informativo, chiedendo che la stessa relazioni una volta all’anno in consiglio comunale sull’attività svolta.

In chiusura Gattinoni ha tenuto a precisare che incontrando il nuovo prefetto Sergio Pomponio ha ribadito la distanza dell’amministrazione comunale rispetto al quadro emerso dalla reazione di De Rosa, ricordando però che le parole dell’ex prefetto da un lato sono state in parte estrapolate e decontestualizzate, ma che dall’altro parlano di fatti, per cui se “è sbagliato generalizzare, è doveroso tenere alta la guardia”.
M.V.
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