Parlasco: 'taglio del nastro' per la cappelletta che narra la guerra, recentemente restaurata grazie all'ANPI

La guerra ripercorsa passo dopo passo in una cappelletta votiva, quale omaggio alla Resistenza. E' stata re-inaugurata nel tardo pomeriggio odierno a Parlasco, la singolare edicola campestre che - con date, citazioni e disegni - narra il secondo conflitto mondiale, sotto lo sguardo di Gesù.

La cappelletta

Gli amministratori intervenuti


I costruttori della cappelletta. Clicca sull'immagine per ingrandirla e leggere i loro nomi

Edificata nel 1953 da una decina di volontari, su un terreno offerto da privati, la costruzione nel suo insieme è stata recentemente sottoposta a un intervento di restauro promosso dall'ANPI Valsassina con il sostegno dell'ANPI provinciale di Lecco. In particolare, messi in salvo, per scongiurare il rischio che andassero persi, gli elementi decorativi e dunque il lavoro compiuto dal pittore introbiese Pierino Motta, già “firma” dell'ex voto realizzato nel maggio 1945 presso il Santuario della Madonna della Neve in Val Biandino, autore degli affreschi che rendono la cappelletta un vero “libro di storia”.

La benedizione. Sotto figli e nipoti dei volontari che hanno costruito l'edicola

Vi sono riportati infatti anni e giorni significati  - come per esempio l'8 settembre e dunque quell'Armistizio che cambiò le carte in tavola per i nostri soldati al fronte e il 25 Aprile, giorno della Liberazione – ma anche nazioni divenute campi di battaglia come l'Albania, la Grecia e la Russia. E poi ancora scritte come “Achtung Badogliani” e le vicende della Resistenza, con, in evidenza, la 55esima Brigata Rosselli, protagonista in Valsassina e dintorni.

Simona Mariani, autrice del restauro, omaggiata con il libro dedicato a Lasco, il bandito della Valsassina

A dimostrare l'attaccamento del territorio all'edicola e al suo “significato”, la presenza quest'oggi, insieme al sindaco Renato Busi - che ha ringraziato tutti i partecipanti alla lotta di liberazione, parlando della cappelletta come di un'eredità “dei nostri papà” - di una nutrita schiera di primi cittadini dei Comuni del territorio e del presidente della Comunità Montana Fabio Canepari. Quest'ultimo, nel rivolgere il proprio grazie a chi ha voluto il restauro del manufatto – con i lavori curati da Simona Mariani, applaudita dal pubblico – ha sottolineato come l'edicola permetta di percepire lo spirito con cui i ragazzi di allora hanno vissuto quegli anni drammatici.

I volontari della Pro Loco impegnati nel preparare la cena post cerimonia. Sotto i "Biscotti biscotti" che hanno allietato la serata


Non sono voluti mancare nemmeno figli e nipoti di coloro i quali edificarono la cappella, benedetta per l'occasione da don Marco. Con l'auspico che l'attenzione e la cura dimostrate dall'ANPI nel promuoverne il restauro non si perdano nel tempo, mantenendo vivo il ricordo di ciò che è stato e i valori di chi ha combattuto per la Libertà.
M.A.
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