Aprile 1945: quando le truppe americane arrivarono a Lecco

I primi tepori della primavera trascinano nei ricordi dei più anziani i vasti prati in località Besonda, tra i quartieri Caleotto e Belledo, nella zona oggi completamente urbanizzata anche dal tracciato di un'arteria di grande scorrimento come via Fiandra. Ebbene, in questi giorni, nel 1945 proprio sui prati di Besonda si accamparono reparti dell'esercito americano che avevano risalito la penisola dopo il primo sbarco in Sicilia e che concludevano in alta Italia la lotta della Liberazione. Le truppe USA arrivarono a Lecco, verso la fine di aprile.

Titolo di un settimanale locale

I primi reparti giunsero da Como: erano unità celeri della 34^ Divisione Fanteria della Quinta Armata. Insediando un governatore di zona "Allied Military Government". L'incarico venne assunto dal tenente Gasparine, che aveva sotto giurisdizione un territorio di 60 Comuni, da Colico a Verderio. Oltre che in località Besonda, altre formazioni alzarono le tende a Pescarenico, non lontano dal Bione, dove è stata costruita negli anni '55, la caserma dei Vigili del Fuoco. In quell'accampamento c'era anche il soldato hawaiano che, cinquant'anni dopo, scriverà a Lecco per chiedere notizie delle tre ragazzine fotografate con lui.

Un soldato USA con tre ragazzine di Pescarenico

Erano pure militari USA, del Quinto Fucilieri California, sbarcati ad Anzio per la liberazione di Roma nel 1944, quelli che si trovavano presso la caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci, oggi sede distaccata della Questura di Lecco. La testimonianza è di Luigi Dell'Oro, detto Lolo, classe 1931, veterano della Canottieri Lecco. "Nella primavera 1945 erano alla Sirtori un centinaio di militari USA - ha dichiarato - Altri militari "hawaiani" si trovavano nei prati di Besonda al Caleotto e venivano alla Canottieri a fare il bagno, dimostrandosi abilissimi nuotatori". Nel primo pomeriggio, presso il passo carraio della caserma lungo via Nullo, venivano portate le vivande avanzate dell'abbondantissima cucina militare USA, messe a disposizione di ragazzini, ma anche di adulti che attendevano tale "rancio" speciale.
Il tenente Gasparine, il 12 maggio 1945 rilasciava una dichiarazione resa nota dal CNL di Lecco. "Come già detto dal colonnello Poletti - dichiarò Gasparine - anch'io ripeto, quale espressione di mio personale sentimento, che il lavoro fatto nell'Italia del Nord dai patrioti è stato veramente buono. Abbiamo lasciato le zone tormentate della battaglia, abbiamo progredito velocemente in questa marcia verso settentrione ed abbiamo trovato un grande patrimonio industriale completamente salvo da ogni rabbia nemica. Ringraziamo per questo i patrioti che validamente vi hanno contribuito. Noi ora siamo qui solo per aiutarvi".
Gli americani erano, però, già presenti, sia pure in forma clandestina, prima dell'aprile 1945 nel territorio lecchese. Si deve ricordare l'italo-americano Louis Biagioni che, paracadutato sui monti orobici, trovò asilo nella casa al Garabuso di Acquate delle coraggiose sorelle Villa.
Erano militari americani quelli dello storico lancio notturno ai Piani Resinelli, nel febbraio 1945, quando vennero accolti dai rocciatori del gruppo Cassin, allertati da frase in codice dell'emittente clandestina Radio Londra. La missione segreta USA troverà rifugio nella casa di Carletto Gerosa, nell'allora solitaria via Galandra, in quartiere Castello. La missione era capitanata da Fulvio, il comandante Lazzarini, al quale il Comune di Merate, con il compianto sindaco Luigi Zappa, ha voluto dedicare un'apposita sala del locale museo con materiale di quella importantissima missione clandestina che evitò un pericoloso bombardamento sulla cittadina brianzola.

Sala Lazzarini al museo di Merate

Nella casa di via Galandra vi era un deposito con armi e munizioni provenienti da lanci americani ai Piani Erna ed a Morterone. Furono impegnati, con altri, nella pericolosissima azione di copertura dei paracadutati USA, i lecchesi Oreste Dell'Era e Roberta Invernizzi, partigiani garibaldini. Si sono sposati nel dopoguerra 1945, dopo aver frequentato la sezione APE "Pierino Vitali". Rimasta vedova nel 1989 Roberta ricordava quel periodo rischioso e terribile dell'impegno verso la libertà. E' deceduta nel 1995. Oreste e Roberta sono sepolti nel cimitero di Castello.

La tomba dei partigiani garibaldini Oreste Dell'Era e Roberta Invernizzi

Nella casa di via Galandra c'era anche esplosivo utilizzato per far saltare il viadotto ferroviario in località Pradello-Gezzima, sui binari della Lecco-Sondrio per impedire l'affluire in Valtellina di rinforzi sulla linea di estrema difesa del "ridotto alpino".
E' stato il tenente Gasparine a disporre l'abolizione del coprifuoco bellico in Lecco, iniziando da venerdì 8 giugno 1945, alle ore 24. Da qualche giorno le industrie lecchesi erano autorizzate a far funzionare le proprie sirene per indicare l'ora d'inizio e di cessazione del lavoro. Quelle degli allarmi aerei non c'erano più. La guerra era davvero finita.
Il saluto di congedo delle truppe a stelle e strisce nel lecchese ebbe inizio con la parata militare del 4 luglio 1945, giorno commemorativo dell'indipendenza americana. Sfilarono sul lungolago reparti del 442° reggimento fanteria U.S. Army. Viene pubblicato, a tale proposito l'invito del comandante Gasparine al tenente dott. Vincenzo Saputo, direttore dell'ospedale militare di Lecco, ospitato nel complesso scolastico al Caleotto. La missiva è nel carteggio che professore, notissimo pediatra per decenni operante in città, divenendo anche benemerito per iniziative notevoli di rilievo culturale e musicale, ha lasciato ad un giornalista lecchese.

Invito alla sfilata di truppe USA a Lecco il 4 luglio 1945, nel giorno commemorativo dell'indipendenza americana

A.B.
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