Lecco: aiutini da casa per superare i quiz della patente, in Aula spiegato il 'trucco'
Non riusciva a superare l’esame teorico della patente e così ha accettato un “aiutino” che, suo malgrado, non solo non gli ha comunque permesso di ottenere l'abilitazione alla guida ma lo ha pure messo nei guai.
Questa mattina P.B. - che ha già chiuso la vicenda giudiziaria con la messa alla prova – è stato chiamato a testimoniare nel procedimento intentato invece nei confronti di C.B., il supposto suggeritore.
I fatti risalgono al 2019 quando P.B., cittadino rumeno, non riuscendo a superare il quiz della patente si è rivolto a una persona di sua conoscenza che, in cambio di 3mila euro, gli ha promesso una facilitazione per superare il test.
Accordatosi sulla cifra e le modalità di versamento (1.200 euro subito e il resto a patente ottenuta), l'uomo viene raggiunto nel suo negozio di Cinisello dall'odierno imputato. Qualche giorno dopo in auto assieme raggiungono la motorizzazione di Lecco. Qui C.B. gli fornisce un paio di auricolari e una minuscola videocamera da travisare addosso, in particolare agganciandola alla canottiera.
L'esaminando, in contatto con l'imputato, avrebbe dovuto semplicemente “inquadrare” con la camera il foglio dei test e tramite l'auricolare ricevere le risposte “vero” o “falso”.
I piani sono andati diversamente perché vuoi l'agitazione vuoi probabilmente la difficoltà di posizionare correttamente la strumentazione, la visibilità sul foglio dei quiz non è stata ottimale tanto che è arrivata la bocciatura.
“Lui mi parlava ma continuava a bestemmiare” ha raccontato il teste. “Non riuscivo a fare niente, ero troppo agitato, mi diceva spostati un po' a destra, un po' a sinistra perchè non vedeva bene il foglio ma poi bestemmiava e io mi sono agitato”.
L'esame, durato una quindicina di minuti, non ha portato ai risultati sperati. Anzi. Si è concluso con l'arrivo della polizia e l'individuazione della telecamera e degli auricolari e con gli strascichi giudiziaria che si dovrebbero concludere il prossimo 28 ottobre.
Questa mattina P.B. - che ha già chiuso la vicenda giudiziaria con la messa alla prova – è stato chiamato a testimoniare nel procedimento intentato invece nei confronti di C.B., il supposto suggeritore.
I fatti risalgono al 2019 quando P.B., cittadino rumeno, non riuscendo a superare il quiz della patente si è rivolto a una persona di sua conoscenza che, in cambio di 3mila euro, gli ha promesso una facilitazione per superare il test.
Accordatosi sulla cifra e le modalità di versamento (1.200 euro subito e il resto a patente ottenuta), l'uomo viene raggiunto nel suo negozio di Cinisello dall'odierno imputato. Qualche giorno dopo in auto assieme raggiungono la motorizzazione di Lecco. Qui C.B. gli fornisce un paio di auricolari e una minuscola videocamera da travisare addosso, in particolare agganciandola alla canottiera.
L'esaminando, in contatto con l'imputato, avrebbe dovuto semplicemente “inquadrare” con la camera il foglio dei test e tramite l'auricolare ricevere le risposte “vero” o “falso”.
I piani sono andati diversamente perché vuoi l'agitazione vuoi probabilmente la difficoltà di posizionare correttamente la strumentazione, la visibilità sul foglio dei quiz non è stata ottimale tanto che è arrivata la bocciatura.
“Lui mi parlava ma continuava a bestemmiare” ha raccontato il teste. “Non riuscivo a fare niente, ero troppo agitato, mi diceva spostati un po' a destra, un po' a sinistra perchè non vedeva bene il foglio ma poi bestemmiava e io mi sono agitato”.
L'esame, durato una quindicina di minuti, non ha portato ai risultati sperati. Anzi. Si è concluso con l'arrivo della polizia e l'individuazione della telecamera e degli auricolari e con gli strascichi giudiziaria che si dovrebbero concludere il prossimo 28 ottobre.
S.V.