Lecco: un assegno rubato fa finire un 40enne...in tribunale
E' finito a processo per ricettazione (art.648 C2 c.p.). A.B., classe 1982, deve rispondere del possesso di un assegno del valore di 1.000 euro risultato provento di un furto perpetrato nel lontano 2015.
Stamani in tribunale a Lecco, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Gianluca Piantadosi, è comparso il proprietario del ''titolo'', ripercorrendo brevemente - in qualità di testimone - i fatti al centro del processo.
L'uomo, di origini marocchine, ha riferito in aula di aver appreso dell'incasso (da parte di ignoti) del suo assegno, dal direttore dell'ufficio postale dove aveva aperto un conto corrente. Secondo la sua ricostruzione a rubargli il ''pezzo di carta'' sarebbe stato un connazionale che all'epoca dei fatti condivideva il suo stesso appartamento, in città. Dopo averglielo sottratto lo avrebbe consegnato ad una persona (l'imputato appunto) con la quale probabilmente vantava un debito per questioni non note.
Una vicenda che la parte offesa sarebbe riuscita a ricostruire diverso tempo più tardi, dopo aver parlato direttamente con l'imputato, con tutta probabilità all'oscuro dell'origine furtiva dell'assegno, utilizzato per pagare l'assicurazione dell'auto.
Si torna in aula il prossimo 10 giugno per la conclusione dell'istruttoria.
Stamani in tribunale a Lecco, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Gianluca Piantadosi, è comparso il proprietario del ''titolo'', ripercorrendo brevemente - in qualità di testimone - i fatti al centro del processo.
L'uomo, di origini marocchine, ha riferito in aula di aver appreso dell'incasso (da parte di ignoti) del suo assegno, dal direttore dell'ufficio postale dove aveva aperto un conto corrente. Secondo la sua ricostruzione a rubargli il ''pezzo di carta'' sarebbe stato un connazionale che all'epoca dei fatti condivideva il suo stesso appartamento, in città. Dopo averglielo sottratto lo avrebbe consegnato ad una persona (l'imputato appunto) con la quale probabilmente vantava un debito per questioni non note.
Una vicenda che la parte offesa sarebbe riuscita a ricostruire diverso tempo più tardi, dopo aver parlato direttamente con l'imputato, con tutta probabilità all'oscuro dell'origine furtiva dell'assegno, utilizzato per pagare l'assicurazione dell'auto.
Si torna in aula il prossimo 10 giugno per la conclusione dell'istruttoria.
G.C.