Fondo 'Sostegno arti dal vivo': boom di adesioni al primo bando, raddoppiata la cifra per finanziare spettacoli sul territorio
Si stimavano una trentina di richieste di contributo. Trentacinque stando larghi. Ne sono arrivate ben 53 tanto da spingere i proponenti a raddoppiare il budget, con risorse proprie aggiuntive, senza prelevare direttamente dal tesoretto destinato al progetto nel suo complesso. Ha riscosso un successo ben superiore alle aspettative - a riprova di quanto il bisogno sia reale, di come ci sia davvero voglia di ripartire e, probabilmente, anche di come il settore sia stato effettivamente meno aiutato di altri – il primo Bando 2022 del Fondo “Sostegno arti dal vivo”, promosso da Fondazione Comunitaria del Lecchese, Acel Energie e dai Comuni soci di Lario Reti Holding, quale iniziativa concreta per il rilancio dell'attività culturale dopo due anni di pandemia.
Riccardo Fasoli, Giuseppe Borgonovo, Maria Grazia Nasazzi, Simona Piazza, Lelio Cavallier e Paolo Dell'Oro
Sul piatto, per iniziative tra teatro, danza e musica, da proporre nel corso della “bella stagione”, erano stati messi 90mila euro dei 240mila stanziati quali base di partenza del Fondo per il biennio (per metà dalla Fondazione, 80mila da LRH e 40mila da Acel). Sono diventati 180mila, duplicati, come accennato, da un nuovo contributo aggiuntivo versato dalle tre realtà proponenti (45mila dalla Fondazione, 30mila da LRH e 15mila da Acel). 44 dunque, a conti fatti, le realtà beneficiarie – 9 sono state escluse per aver candidato proposte non in linee con il Bando – con oltre 200 spettacoli distribuiti in tutti i sette circondari della Provincia (62 in quello di Lecco, 49 Merate, 37 Lario Orientale, 26 Casatenovo, 19 Val San Martino, 17 Oggiono e 13 Valsassina).
“Sono numeri che raccontano cose importanti” ha commentato il Presidente di Acel Giuseppe Borgonovo, sottolineando come “l'aver fatto squadra ha permesso di intercettare un bisogno avvertito sul territorio, un bisogno di “fare” ma anche di esprimere un modo di essere lecchesi importante”, aggiungendo altresì come, faccia enormemente piacere, sostenere modi diversi di fare cultura e come facendo cultura si aiuti, dopo due anni difficili, a “far vivere” la comunità.Una sfida nella sfida (per il momento vinta).
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