Dervio: dalle Palme alla Croce, per le vie del paese la rievocazione della Passione

Dervio ha fatto da cornice, come da oltre un quarto di secolo, nella serata di ieri, Venerdì Santo, alla teatralizzazione della Passione di Cristo. La rievocazione per le vie del paese, in attesa della Pasqua, è stata riproposta quest'anno dopo i due stop consecutivi imposti dalla pandemia, impressionando, come sempre, per cura dei dettagli e capacità di coinvolgimento dei fedeli che vi hanno assistito. I protagonisti, in costume, hanno permesso infatti al “pubblico” un’immersione nella solennità e spiritualità del mistero pasquale.

La rappresentazione ha avuto inizio in piazza della Chiesa, con l’ingresso a Gerusalemme di Gesù dove fu accolto come Messia da una folla festante che lo acclamò gridando “Osanna. Benedetto colui che viene nel nome del Signore”, agitando rami di palma come è ricordato dalla tradizione cristiana nella Domenica delle Palme, all’inizio della settimana Santa.
Da lì il corteo ha accompagnato Gesù al parco della Boldona per la rievocazione della lavanda dei piedi, caratteristica dell’ospitalità del modo antico. Alla presenza degli apostoli, dunque, l'annuncio del tradimento, per poi raggiungere il giardino dei Getsemani, ricostruito ieri a Dervio sul lungolago degli ulivi, location in cui è stata messa in scena l'accettazione del Figlio di Dio della Passione nonché il bacio di Giuda e l'arresto.

Da lì il corteo si è messo verso il centro La Sosta, dove Pietro ha rinnegato tre volte il Maestro.
La piazza del municipio si è trasformata nel tempio del Sinedrio con il processo dinnanzi a Ponzio Pilato, il prefetto più celebre nella storia per il suo ruolo nella morte di Gesù, che lavandosi le mani davanti alla folla, lasciò che il popolo stesso decidesse delle sue sorti.
Palazzo De Magni ha visto la flagellazione con la posa della corona di spine. Caricato della Croce, Gesù incontra poi la Veronica. Proposta dunque la scena del sudario, con la “pia donna” pronta a detergere il volto del Messia sporco di sangue con un panno di lino.

Infine, la salita al Calvario e dunque, lungo la mulattiera per Castello, borgo che ha accolto così la Crocifissione.
A conclusione la preghiera in cui è stata espressa  la mancanza di parole per descrivere la morte di Gesù che, dall’alto della sua croce, ha invocato perdono, ha donato il paradiso ad un ladrone e ha affidato alle mani del Padre il suo spirito e al sepolcro il suo corpo. “Possiamo rimettere la nostra anima, che abbiamo tante volte rischiato di perdere. Si, perdere nelle mani di Dio la propria anima è l’unico modo per salvarla, come tu Gesù ci hai dato l’esempio” ha concluso don Andrea, il parroco.

L’evento organizzato dalla Pro Loco di Dervio, in collaborazione con il Comune, la Parrocchia, la Pro Loco di Lierna e quella di Mandello, il comitato Pesa Vegia di Bellano e il gruppo protezione civile di Dervio, si è svolto nel rispetto delle normative anti-covid, con una partecipazione di numeroso pubblico.
M.A.
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