Dervio: dalle Palme alla Croce, per le vie del paese la rievocazione della Passione
Dervio ha fatto da cornice, come da oltre un quarto di secolo, nella serata di ieri, Venerdì Santo, alla teatralizzazione della Passione di Cristo. La rievocazione per le vie del paese, in attesa della Pasqua, è stata riproposta quest'anno dopo i due stop consecutivi imposti dalla pandemia, impressionando, come sempre, per cura dei dettagli e capacità di coinvolgimento dei fedeli che vi hanno assistito. I protagonisti, in costume, hanno permesso infatti al “pubblico” un’immersione nella solennità e spiritualità del mistero pasquale.
Da lì il corteo ha accompagnato Gesù al parco della Boldona per la rievocazione della lavanda dei piedi, caratteristica dell’ospitalità del modo antico. Alla presenza degli apostoli, dunque, l'annuncio del tradimento, per poi raggiungere il giardino dei Getsemani, ricostruito ieri a Dervio sul lungolago degli ulivi, location in cui è stata messa in scena l'accettazione del Figlio di Dio della Passione nonché il bacio di Giuda e l'arresto.
La piazza del municipio si è trasformata nel tempio del Sinedrio con il processo dinnanzi a Ponzio Pilato, il prefetto più celebre nella storia per il suo ruolo nella morte di Gesù, che lavandosi le mani davanti alla folla, lasciò che il popolo stesso decidesse delle sue sorti.
Palazzo De Magni ha visto la flagellazione con la posa della corona di spine. Caricato della Croce, Gesù incontra poi la Veronica. Proposta dunque la scena del sudario, con la “pia donna” pronta a detergere il volto del Messia sporco di sangue con un panno di lino.
A conclusione la preghiera in cui è stata espressa la mancanza di parole per descrivere la morte di Gesù che, dall’alto della sua croce, ha invocato perdono, ha donato il paradiso ad un ladrone e ha affidato alle mani del Padre il suo spirito e al sepolcro il suo corpo. “Possiamo rimettere la nostra anima, che abbiamo tante volte rischiato di perdere. Si, perdere nelle mani di Dio la propria anima è l’unico modo per salvarla, come tu Gesù ci hai dato l’esempio” ha concluso don Andrea, il parroco.
Da lì il corteo ha accompagnato Gesù al parco della Boldona per la rievocazione della lavanda dei piedi, caratteristica dell’ospitalità del modo antico. Alla presenza degli apostoli, dunque, l'annuncio del tradimento, per poi raggiungere il giardino dei Getsemani, ricostruito ieri a Dervio sul lungolago degli ulivi, location in cui è stata messa in scena l'accettazione del Figlio di Dio della Passione nonché il bacio di Giuda e l'arresto.
La piazza del municipio si è trasformata nel tempio del Sinedrio con il processo dinnanzi a Ponzio Pilato, il prefetto più celebre nella storia per il suo ruolo nella morte di Gesù, che lavandosi le mani davanti alla folla, lasciò che il popolo stesso decidesse delle sue sorti.
Palazzo De Magni ha visto la flagellazione con la posa della corona di spine. Caricato della Croce, Gesù incontra poi la Veronica. Proposta dunque la scena del sudario, con la “pia donna” pronta a detergere il volto del Messia sporco di sangue con un panno di lino.
A conclusione la preghiera in cui è stata espressa la mancanza di parole per descrivere la morte di Gesù che, dall’alto della sua croce, ha invocato perdono, ha donato il paradiso ad un ladrone e ha affidato alle mani del Padre il suo spirito e al sepolcro il suo corpo. “Possiamo rimettere la nostra anima, che abbiamo tante volte rischiato di perdere. Si, perdere nelle mani di Dio la propria anima è l’unico modo per salvarla, come tu Gesù ci hai dato l’esempio” ha concluso don Andrea, il parroco.
M.A.