Consonno: 'rane sparite per una decisione senza logica'. Ma il comitato non s'arrende
Forse sono in pochi a saperlo, eppure a Olginate è operativo un Comitato dal nome "Salviamo le Rane". Nato ormai cinque anni fa, si è presentato in forma "ufficiale" solo quest'oggi, con i promotori che hanno colto l'occasione per fare il punto sull'impegno portato avanti in autonomia per provare a dare una possibilità di sopravvivenza agli esemplari di Rana Temporaria - specie tutelata dalla Legge Regionale n° 10 del 31 marzo 2008 - che in primavera sono (o meglio, erano) soliti occupare una vecchia fontana nel borgo abbandonato di Consonno per la riproduzione, offrendo uno spettacolo naturale di rara bellezza.
![](/public/filemanager/pub_files_archivio/2022/Aprile/consonno_rane_2.jpg)
"Negli anni successivi il mancato ripristino della saracinesca ha ulteriormente peggiorato la situazione, con il risultato che le rane sono praticamente sparite: ora come ora se ne vedono circa 50, ogni tanto, contro le 500 e più di poco tempo fa" ha spiegato Luciano Redaelli, promotore del Comitato insieme all'ex sindaco di Olginate Italo Bruseghini, nonchè agli amici Mario Dell'Oro e Pierluigi Cattaneo. "Insieme ad altri volontari ci siamo proposti più volte di effettuare personalmente la pulizia della vasca, ormai abbandonata e piena di rifiuti, ma non è stato possibile, anche perchè nessuno degli enti che abbiamo interpellato - Comune, Provincia, Comunità Montana e Regione - ha dimostrato attenzione al problema".
![](https://www.leccoonline.com/public/filemanager/pub_files_archivio/2022/Aprile/consonno_rane_1.jpg)
Italo Bruseghini, Luciano Redaelli e Mario Dell'Oro
"Si trattava di uno spiazzo di 100 metri quadrati, nulla in confronto ai 60.000 che la proprietà dovrebbe cedere gratuitamente per destinarli a parco pubblico qualora dovesse promuovere un intervento di recupero di Consonno" ha proseguito Redaelli. "Eppure non c'è stato niente da fare: l'Immobiliare non ha voluto firmare la convenzione necessaria, con il risultato che i fondi stanziati da Palazzo Pirelli per il progetto dello stagno sono finiti altrove ed è saltato tutto. Crediamo sia stata una decisione immotivata, miope ed egoista, fuori da ogni logica di sostenibilità e attenzione all'ambiente. Purtroppo il danno è stato fatto, ma da parte nostra non vogliamo arrenderci. Se ci fosse anche solo una possibilità di intervenire per rimediare, saremmo pronti a fare tutto il necessario per percorrerla, con il nostro impegno di semplici volontari. Ma qualcuno, una volta per tutte, dovrebbe ascoltarci".
B.P.