Buona la prima per il festival pianistico internazionale Lago di Lecco. Si pensa già al... bis

Buona la prima per la tre giorni del nuovo festival pianistico internazionale Lago di Lecco. Quattro gli appuntamenti proposti tra l'8 e l'11 aprile, andati in scena presso l'auditorium Casa dell'Economia.

Alla rassegna hanno partecipato artisti di fama internazionale, con la direzione artistica del giovane pianista lecchese Andrea Cantù. La kermesse si è aperta con i francesi Pascal Rogè e Barbara Binet che si sono esibiti singolarmente e in alcuni pezzi a quattro mani proponendo composizioni di Shubert, Ravel, Debussy e Rachmaninov.

Nei due concerti di sabato si è esibita la pianista rumena Sinziana Mircea che ha deliziato i presenti con alcune composizioni personali e pagine di Bach e Albeniz accompagnata da proiezioni di video e fotografie che hanno guidato gli spettatori come lungo un viaggio.
Lo stesso maestro Cantù ha poi proposto ai presenti l'integrale degli studi di Chopin, la massima espressione del virtuosismo al piano, una delle opere più difficili da  eseguire a pianoforte. Lunedì il gran finale con il pianista israeliano Yehuda Inbar che ha proposto brani di Shubert.

Dopo questa prima edizione che ha riscontrato l'interesse di pubblico anche da fuori regione, già si guarda alla prossima con una particolarità che rende unico il festival. Nei prossimi anni infatti saranno diversi gli strumenti che verranno suonati dagli artisti. Il maestro Cantù possiede una varietà di pianoforti e fortepiani ben conservati appartenuti in passato a musicisti di un certo spessore: per le prossime edizioni ne saranno selezionati di differenti rispetto a quello al centro della scena in questa occasione e dunque al grancoda Erard del 1867 acquistato dal conte Oreste Tommasini, diplomatico dell'ottocento e poi passato al figlio compositore Vincenzo Tommasini.

L'evento è stato concepito con ingresso a offerta libera fino ad esaurimento posti ed è stato realizzato grazie al supporto di Fondazione Comunitaria del lecchese, Comune di Lecco, delegazione Fai di Lecco e Camera di commercio Como Lecco.

"Ho fatto in modo che il festival potesse essere godibile per tutti, non solo da esperti di musica, anche perchè l'obiettivo era  quello di avvicinare quanti più lecchesi possibile alla musica classica, per questo motivo abbiamo cercato di proporre brani conosciuti a livello internazionale e non troppo di nicchia, qualcosa che potesse piacere a tutti. Sono stati toccati autori francesi, viennesi, americani e russi" - ha affermato Cantù - Ho avuto l'impressione di una calda riconoscenza da parte del pubblico, alla fine di ogni esibizione ci sono stati lunghi momenti di applausi e standing ovation. Il passaparola è girato, c'è stato, non è facile organizzare quattro concerti di pianoforte in una città dove eventi di questo tipo non esistono in pratica. L'anno prossimo metterò tutto me stesso per farlo crescere e credo anche gli sponsor e gli enti, visti gli esiti di questa prima edizione - ha proseguito - Da non sottovalutare anche il risvolto turistico dell'evento. Tanta gente venuta da fuori appositamente per il festival, si è fermata a visitare Lecco per più giorni, gli stessi musicisti non ci erano mai stati e se ne sono innamorati. Non dimentichiamoci della miniera d'oro che abiamo qui a livello paesaggistico" ha concluso il pianista.
A.G.
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