La Marcia della Pace non è stata un successo. Non ancora

Cara Leccoonline
La Marcia della Pace di sabato è stata imponente. Una moltitudine di cittadini contro tutte le guerre.

Non un successo, però. Non ancora.
Diverrà tale solo se chi, camminando sabato insieme ai cittadini, con una fascia tricolore sulla spalla e compiti politico amministrativi, farà la sua parte come i cittadini han fatto la loro.

I cittadini chiedono basta guerre,
La politica risponde con gli Atti.
Locali e di pressione nazionale.
Altrimenti la Marcia è stata solo quello che sembra sempre: passerella

Le risposte minime e rapide non possono essere che:

- Una mozione che i Consigli comunali, degli Enti aderenti la Marcia, votano per chiedere al Governo lo stop all'aumento della spesa militare. Oggi già 28 miliardi di euro all'anno, 76 milioni al giorno, ogni giorno. E anzi ne chiedano una riduzione.

Perché il governo, ora, sta aumentando queste spese e beffardamente, riduce quelle per l'istruzione.

– Gli stessi Enti chiedano ai parlamentari locali di adoperarsi per fermare le politiche di guerra nel Mediterraneo e sulla Tratta balcanica contro migranti e richiedenti asilo. Perché questa guerra avviene, da anni, ogni giorno.

– Gli stessi Enti è tempo che dicano basta alle collaborazioni, se non per gli aspetti obbligatori di legge, con banche e aziende, anche locali, che vendono, pur nella legalità, armi munizioni e sistemi di guerra e, altresì, con quelle realtà che a loro volta collaborano con esse.

- È tempo che gli Enti creino una Fondazione per la Casa che sia garanzia per la vita locale dei migranti e di chi scappa da guerre che l'Italia stessa alimenta.
Non solo ucraini espelle la guerra.

Altrimenti anche questa Marcia è e sarà solo quello che sembra sempre: passerella
Paolo Trezzi
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