Al 'lecchese' Albertoni busto e parco nel Comune di Barni

I numerosi cittadini che hanno conosciuto e apprezzato Ettore Adalberto Albertoni nella sua intensa attività politica e amministrativa a Lecco, quando è stato uomo emergente del PSI negli anni 1965/1970, hanno appreso con soddisfazione che un busto e un parco pubblico sono stati a lui dedicati nel Comune di Barni, lungo la valle del Lambro, sulla strada con l’ascesa meno severa del mitico Ghisallo dei ciclisti, nelle vicinanze della sede municipale. Laureato in giurisprudenza, professore ordinario di storia delle dottrine politiche, esponente di rilievo in anni giovanili nel PSI di Milano, Albertoni divenne consigliere e capogruppo al Comune di Lecco.



Albertoni, consigliere comunale di Lecco

Nella campagna elettorale delle politiche del maggio 1968, Italo Corti, segretario della Federazione socialista di Lecco, dichiarava al giornalista Giampaolo Panza, allora inviato del Giorno: “Lecco è l’unica città della provincia di Como in cui il centro sinistra è stato messo in atto. I socialisti lecchesi si battono ora per avere un rappresentante in parlamento e per questo puntano sull’affermazione di Ettore Albertoni”.
Albertoni era allora capogruppo PSI nel Consiglio di Lecco e segretario del Centro Studi per la Regione Lombardia. Era balzato sulla scena politica locale con le comunali del novembre 1964, che portarono nel gennaio 1965 alla formazione della prima Giunta di centrosinistra con il sindaco democristiano Alessandro Rusconi. Il PSI entrava in maggioranza dopo un’opposizione iniziata nel 1948 ai monocolori DC, qualche volta sorretti e integrati da socialdemocratici e liberali.


Il tavolo della presidenza al convegno 1967 di Abbadia Lariana sulla SS 36

Albertoni portò un vento nuovo, dalla protesta alla proposta, alla programmazione. In tale prospettiva si inseriscono le ricerche sulla nuova Lecco, la commissione di studio su un piano intercomunale, la dialettica collaborazione fra democratici laici e cattolici. Albertoni è il promotore dell’importante convegno di Abbadia Lariana nel luglio 1967 sul futuro della Statale 36, che si svolse in municipio dove era sindaco il socialista Luigi Scola. Fra gli intervenuti vi è stato il sottosegretario onorevole Cesare Bensi di Varese. Intervenne al dibattito anche Piero Bassetti, che tre anni dopo diventerà il primo presidente della Regione Lombardia. Parteciparono al convegno anche i responsabili regionali dell’ANAS con il direttore ing. Medardo Macori.


Il busto in memoria di Albertoni

Dopo una militanza ultraventennale nel PSI la svolta improvvisa per Albertoni avvenne con l’adesione alla Lega Nord fondata da Umberto Bossi, considerando la sua vicinanza al tema federalista. Il 16 aprile 2000 venne eletto consigliere regionale; sarà nominato assessore alla cultura, identità e autonomie dal presidente Roberto Formigoni. Assumerà altri incarichi di rilievo nazionale, come componente del Consiglio Superiore della Magistratura, consigliere di amministrazione della RAI TV, direttore della facoltà di scienze politiche dell’Università degli Studi di Milano. Nel ruolo di assessore sarà l’organizzatore dell’indimenticabile raduno folcloristico regionale a Lecco, dove convennero tutti i più caratteristici complessi della tradizione popolare lombarda; è stato anche nella Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Como presso villa Saporiti, dopo le elezioni del 1997.


Una panoramica del busto con il parco, vicino al municipio di Barni

Albertoni aveva scelto negli ultimi anni la residenza di Barni, in una villetta tra il verde alla periferia meridionale del paese, “scavalcata” dal nuovo tracciato della “direttissima” che punta subito verso il bosco che sovrasta l’abitato: è stata la permanenza nel Comune della Vallassina, lungo la valle del Lambro, a far sì che il rito funebre sia stato celebrato nella Chiesa parrocchiale del paese; è sepolto, invece, nella cappella di famiglia a Calolzio, vicino a Lecco, dove il padre, pure avvocato, è stato consigliere di minoranza in lista civica e dove la famiglia trascorreva, negli anni giovanili di Ettore, periodi di vacanze. Quasi un nostalgico ritorno sulle non lontane rive del Lario, dove Albertoni alimentò i venti di una nuova stagione politica di più ampi spazi per la democrazia e la libertà.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.