Olginate: inaugurata la panchina gigante letteraria in zona Gueglia

"E l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive allontanandosi di nuovo, lasciano l'acqua distendersi e allentarsi, in nuovi golfi e nuovi seni". Così, nel primo capitolo dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni descrive le sinuosità del grande fiume, un tempo confine tra il ducato di Milano e la serenissima repubblica di Venezia.

Alcuni dei protagonisti dell'iniziativa sostenuta dal Comune di Olginate

A partire dal pomeriggio del 10 aprile, queste righe abbracceranno per sempre una di queste sinuosità, accompagnate da una veduta della Lecco dell'epoca di Manzoni. Dipinti dall'artista Monica Martini, lecchese di nascita ma residente a Santa Maria Hoè, sono questi i due elementi che decorano gli schienali della panchina gigante letteraria inaugurata in quel tiepido pomeriggio di primavera sul lungo lago di Olginate, in zona Gueglia.

I lettori di Auser

L'atmosfera era perfetta per l'inizio di una bella storia: sole splendente, anatre che nuotano, cani che giocano, bambini che chiacchierano, fidanzati che passeggiano mano nella mano. E l'entusiasmo di Orietta Sabadini, presidente dell'associazione Olginate del fare, ossia il gruppo che ha promosso la realizzazione della panchina. "Al termine dell'incontro tenutosi nella tarda primavera del 2020, i membri dell'associazione rimasti si erano lasciati con un impegno: pensare ad un'idea che potesse stimolare nuovamente la socialità, consentire alle persone di ritrovarsi ancora all'aperto e creare nuovi rapporti" ha raccontato Orietta Sabadini, evidenziando come l'inaugurazione rappresenti il punto di arrivo di un percorso molto lungo e costellato di difficoltà. "Non basta trovare l'idea. Poi bisogna anche fare i progetti, ottenere i permessi, raccogliere i fondi, realizzare e posizionare l'opera" ha aggiunto, per poi ringraziare tutti coloro che hanno contribuito in vario modo alla realizzazione della panchina. "Ringrazio Paolo Casu, colui che si è preso l'impegno di realizzare lo scheletro di questa panchina. Grazie davvero perché in questi due anni ci sei sempre stato nonostante tutto" ha sottolineato la presidente di Olginate del fare.

L'assessore Roberta Valsecchi (a sinistra) e Fiorella Tettamanti di Auser

Uno tra i molti che hanno reso possibile la creazione di questo nuovo punto di ritrovo, Paolo Casu è anche membro della comunità il Gabbiano di Calolziocorte e ci ha tenuto a raccontare che cosa rappresenta per lui la panchina. "La panchina è forse l'unico luogo rimasto che si può dire sia veramente di tutti. Quando parlo con gli ospiti della nostra comunità descrivo la panchina come un posto in cui fermarsi, riposare, riflettere, cercare delle opportunità, rialzarsi e rimettersi in cammino. Tutti noi prima o poi abbiamo bisogno di un posto simile".

Paolo Casu e alle sue spalle Orietta Sabadini

Se le parole di Casu erano piene di un'ottimistica speranza, l'appello di Roberta Valsecchi, assessore al bilancio del comune di Olginate (presente anche il sindaco Marco Passoni ndr), altro ente destinatario dei ringraziamenti di Orietta Sabatini, lasciavano trasparire dispiacere ma anche determinazione contro possibili malintenzionati. "Ci sono state delle polemiche per questa installazione. Chiedo a chi non apprezza l'opera di giudicarla con quella correttezza e quella cortesia che pretendiamo dai nostri figli" ha affermato l'assessore. "Uno degli obbiettivi di questa panchina gigante è quello di portare le persone a riscoprire il bambino che è in loro" ha raccontato Orietta Sabadini dopo aver ripreso il microfono, per poi aggiungere "quest'opera, inoltre, vuole essere anche un punto di attrazione per i turisti di prossimità, ovvero un modo per sostenere le attività commerciali del paese. Questa, però, è pure una panchina letteraria perché rappresenta un omaggio alla vastissima tradizione di scrittori e artisti che contraddistingue Olginate e il nostro territorio".

Marco Polo con alcuni lettori

Accompagnate dal sottofondo delle note di Diego e Rossella, membri dell'associazione Concertando, sono quindi state messe in scena alcune delle opere più importanti di questo patrimonio, con la collaborazione di Isola della Stupidera e Scuolaboriamo. Per prima cosa, le giovanissime Elisa dell'Oro, Maddalena Macaluso, Gloria dell'Oro, Eva Torci, Greta Morandi e Sofia Valsecchi hanno letto due poesie di Marco Polo, poeta e scrittore di Olginate. In seguito, con un passo dedicato ai colori tratto dal film Uomo d'acqua dolce, Filippo Elia e Linda Elia hanno reso omaggio ad un altro olginatese doc, ovvero l'attore Antonio Albanese.

I musicisti Diego e Rossella

Infine, alcuni membri di Auser Olginate, capitanati da Fiorella Tettamanti, hanno restituito agli spettatori due poesie di Francesco Riva, scrittore che ha vissuto nel piccolo comune lecchese sulle rive dell'Adda nella prima metà del Novecento. Così si è chiuso l'evento, mentre il sole iniziava a calare e nella speranza che tutti coloro che la sfioreranno sappiano capire il valore e prendersi cura della panchina con lo stesso amore per la socialità e la lettura con cui è stata realizzata, e oggi celebrata da grandi e piccoli.
Andrea Besati
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.