Olginate: un migliaio di persone alla partenza della Marcia della Pace. Sindaci, volontari e famiglie in cammino contro la guerra

Il colpo d'occhio era innegabilmente stupendo. Almeno un migliaio di persone - solo considerando i presenti a Olginate - hanno preso parte questo pomeriggio alla Marcia della Pace lecchese, pensata come una sorta di abbraccio metaforico al popolo ucraino, sotto le morse dell'invasione della Russia di Vladimir Putin da oltre un mese, ma in generale a tutte le vittime delle guerre dimenticate, con un appello alla collettività affinchè si promuovano sempre più momenti formativi di educazione alla pace, alla giustizia e alla cittadinanza attiva.



Oltre cento le realtà locali che hanno voluto aderire all'iniziativa, che ha visto in cabina di regia principalmente la Tavola della Pace e il Comitato lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli. Al punto di partenza presso il ponte pedonale in via dell'Industria a Olginate si sono dati appuntamento adulti e bambini, ragazzi e nonni, "capitanati" da una folta squadra di sindaci del territorio in fascia tricolore - compreso quello del capoluogo Mauro Gattinoni - con al seguito numerosi assessori e consiglieri, a testimonianza dell'impegno di tutta la comunità civile a favore di queste tematiche, ma anche altrettanti volti noti del volontariato lecchese, delle sigle sindacali, di Parrocchie, gruppi Scout e associazioni locali, tutti uniti ai semplici cittadini per sensibilizzare a tutti i livelli sull'importanza di investire sulla cultura della pace, partendo soprattutto dal coinvolgimento dei più giovani.





Splendido, come dicevamo inizialmente, il colpo d'occhio: sotto un cielo primaverile reso più azzurro che mai dal forte vento che spira ininterrottamente da questa mattina, i colori vivaci di bandiere, sciarpe e persino mascherine "a tema" hanno contribuito a rendere ancora più "luminoso" e speciale il lunghissimo "serpentone" carico di speranza che intorno alle 15.15 ha preso le mosse lungo la pista ciclopedonale a lago in direzione del centro di Lecco, per un percorso di circa 10 chilometri.

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Tra le tappe il ponte Azzone Visconti e il ponte Kennedy, che gli organizzatori hanno immaginato di occupare contemporaneamente - grazie anche alla collaborazione delle persone rimaste nel capoluogo - a simboleggiare un abbraccio a tutti coloro che stanno soffrendo per le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha colpito l'Europa direttamente al cuore.




Al microfono Marco Passoni



"Credo sia significativa la nostra presenza qui, non in un luogo qualsiasi ma a pochi passi da un ponte" ha commentato il sindaco di Olginate Marco Passoni prima di dare il via alla Marcia della Pace, dopo i ringraziamenti di Erica Corti del gruppo Scout CNGEI di Valmadrera. "I fatti di cronaca ci stanno dicendo che spesso è più facile distruggere, ma il nostro compito deve essere quello di costruire ponti, di abbattere le barriere. Sono contento di vedere qui tanti colleghi sindaci: dobbiamo ricordarci di ascoltare sempre tutti, di camminare un passo dopo l'altro. Qui non siamo in centro, ma in periferia, un altro aspetto significativo che deve invitarci a non lasciare mai indietro nessuno. Se abbiamo scelto di intervenire a questa iniziativa è perché ci crediamo, ma una Marcia serve ogni giorno, una Marcia personale per costruire rapporti veri e sinceri, per una pace duratura. Grazie a tutti per questa partecipazione così numerosa".




Al punto di ritrovo, inoltre, gli Scout hanno organizzato anche una vendita di bandiere e una raccolta di viveri a lunga conservazione in previsione della partenza a fine mese di un carico per l'Ucraina: un altro modo concreto per fare la pace, per trasmettere i valori di vicinanza e solidarietà che devono starne alla base.

Seguirà la cronaca completa dell'arrivo della Marcia in centro Lecco
B.P.
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