Lecco: il 're delle truffe' cambia legale, salta il processo
Si sarebbe dovuto concludere venerdì, dopo che nella scorsa udienza (celebratasi a ottobre) l'avvocato Arveno Fumagalli aveva prestato il consenso all'acquisizione degli atti da parte del giudice, il processo a carico del 72enne G.V.. L'uomo, già noto alle cronace, è accusato di truffa e sostituzione di persona per aver circuito tre donne residenti a Lecco e Varenna nel 2018.
La prima avrebbe consegnato all'odierno imputato, fintosi consulente di impresa, 377 euro con il pretesto di dover pagare delle marche da bollo e 700 euro a titolo di rimborso per un pagamento di fornitura telefonica; la seconda avrebbe stipulato un contratto di locazione con l'uomo, che avrebbe utilizzato un nome falso; G.V. avrebbe poi ingannato una terza donna, fingendo di assumerla e facendosi consegnare 1.500 euro di abbigliamento per presenziare ad una festa a Los Angeles.
Ieri però il "colpo di scena". Il sondriese, classe 1950, dopo essere stato tradotto a Lecco dalla casa circondariale di Parma (dove sta scontando una pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione) ed essersi fatto portare indietro dagli agenti di polizia penitenziaria prima che la propria udienza iniziasse, con una lettera fatta pervenire in cancelleria ha comunicato la propria volontà di cambiare difensore.
Si tornerà quindi in aula il prossimo 17 giugno.
La prima avrebbe consegnato all'odierno imputato, fintosi consulente di impresa, 377 euro con il pretesto di dover pagare delle marche da bollo e 700 euro a titolo di rimborso per un pagamento di fornitura telefonica; la seconda avrebbe stipulato un contratto di locazione con l'uomo, che avrebbe utilizzato un nome falso; G.V. avrebbe poi ingannato una terza donna, fingendo di assumerla e facendosi consegnare 1.500 euro di abbigliamento per presenziare ad una festa a Los Angeles.
Ieri però il "colpo di scena". Il sondriese, classe 1950, dopo essere stato tradotto a Lecco dalla casa circondariale di Parma (dove sta scontando una pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione) ed essersi fatto portare indietro dagli agenti di polizia penitenziaria prima che la propria udienza iniziasse, con una lettera fatta pervenire in cancelleria ha comunicato la propria volontà di cambiare difensore.
Si tornerà quindi in aula il prossimo 17 giugno.
F.F.