UP–Un Percorso/45: la salita al Monte Sodadura, la piramide dei Piani di Artavaggio

Nella scorsa puntata di UP – Un Percorso vi abbiamo presentato l’itinerario per raggiungere i Piani di Artavaggio con la strada sterrata che parte dalla Culmine di San Pietro. Ma una volta arrivati? Certo, ci si può concedere un bel pranzetto in rifugio, o un picnic tra i prati. Oppure possiamo spingerci oltre e salire su una delle due vette che fanno da sfondo all’altopiano. Parliamo del Monte Sodadura e della Cima di Piazzo. In questo numero di UP vi illustreremo il ripido e impegnativo sentiero per salire in cima al Sodadura, dalla riconoscibilissima forma piramidale, partendo proprio dai Piani di Artavaggio.





Partenza: Piani di Artavaggio (1.644m slm)
Tappa intermedia: Rifugio Nicola (1.870m slm)
Arrivo: Monte Sodadura (2.010m slm)
Durata: 1 ora
Dislivello: 366m
Difficoltà: EE
Foto scattate il 26 marzo 2022

Oltre che dalla Culmine San Pietro, i Piani sono raggiungibili con un sentiero da Moggio, oppure con la funivia (attualmente chiusa per manutenzione). Una volta arrivati, seguiamo la strada che sale verso il Rifugio Nicola. Dalla parte centrale, dove c’è l’ex Albergo degli Sciatori e una chiesetta, ci vogliono circa 30 minuti e non ci sono difficoltà di alcun tipo, perché si tratta di una semplice strada sterrata.





Giunti al Rifugio Nicola (1.870m slm), costeggiamo la struttura verso destra in direzione della vicina cima la cui sagoma è ben riconoscibile ed è individuabile nonostante l’assenza di indicazioni specifiche. Dopo circa 10 minuti su un sentiero pressoché pianeggiante, arriviamo a una sella dove è posizionato un cartello. Da una parte indica il Rifugio Gherardi e il sentiero 101 delle Orobie, dall’altra segnala il Monte Sodadura a 20 minuti, indicando il percorso come impegnativo. Seguiamo il cartello e in breve arriviamo alla base della cresta Nord-Ovest della montagna.





Iniziamo quindi la salita, che fin da subito si presenta molto ripida e resa insidiosa dalla presenza di sassi sul fondo del sentiero. La traccia non è sempre evidente, ma sono presenti molti bollini rossi sulle rocce a indicare il percorso. L'ascesa è senza tregua e, nell’ultimo tratto, supera il 30% di pendenza.





Dopo 20 minuti asfissianti, finalmente scolliniamo sulla vetta della montagna, dove sono posizionate una piccola croce e una statua dorata della Madonna. Per raggiungere la cima del Sodadura ci vogliono circa 30 minuti dal Rifugio Nicola e circa un'ora dalla parte più bassa dei Piani di Artavaggio. La discesa può avvenire lungo lo stesso percorso dell’andata, prestando particolare attenzione perché il rischio di scivolare è alto. In presenza di neve sulla cresta è indispensabile l’attrezzatura alpinistica.





Dalla vetta è possibile godere di una bella vista verso le principali montagne lecchesi come il Resegone, il Monte due Mani, le Grigne da una parte, e dall’altra verso il Gruppo dei Campelli e le principali cime delle Orobie bergamasche.

Michele Castelnovo
www.trekkinglecco.com
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