Civate: i bambini ucraini accolti in paese al campo sportivo per dare 'un calcio alla guerra'
Stas, Maxime e Alessandra. Questi i nomi dei tre bambini ucraini accolti di recente a Civate, che questo pomeriggio sono stati protagonisti di un breve ma significativo momento presso il centro sportivo di via del Ponte. Accompagnati dal Sindaco Angelo Isella, dal Presidente dell'ASD Civate Marco Secomandi e dall’arbitro della sfida tra la squadra di casa e la Polisportiva Valmadrera, i tre ragazzini sono entrati in campo portando con loro il pallone per dare il via alla gara, con un simbolico "calcio alla guerra" in segno di vicinanza e solidarietà alla popolazione ucraina duramente colpita dal conflitto in atto ormai da 40 giorni. Organizzato con il patrocinio di C.R. Lombardia, il momento ha visto anche la presenza dei sindaci di Valmadrera e Galbiate Antonio Rusconi e Piergiovanni Montanelli, nonchè di Mario Tavecchio della Lega Nazionale Dilettanti. Per l'occasione ai bimbi sono stati regalati alcuni palloni, magliette delle due squadre di calcio e colombe pasquali.
"Direi che l'idea è molto bella e importante perchè lo sport può essere un veicolo di pace, accoglienza e solidarietà: in questo caso Civate ha dimostrato un grande cuore, coeso in questa vicenda che purtroppo sta colpendo l'Europa" ha commentato Angelo Isella. "Eravamo convinti di esserci dimenticati della guerra, invece a malincuore ce la siamo trovata quasi sotto casa. Già nelle scorse settimane sono state fatte diverse raccolte di viveri e di altro materiale che è stato poi spedito in Ucraina o al confine. Che sia questo il calcio di inizio della solidarietà, che resti nella mente e nel cuore di tutti noi".
Civate, al momento, ospita quattro bambini ucraini di 9, 4, 5 e 2 anni, oltre a una ragazza di 15, alloggiati presso parenti che vivono e lavorano da anni in paese. In queste settimane è stato concesso loro un periodo per ambientarsi, prossimamente verranno poi integrati presso le scuole materne ed elementari. La nonna di alcuni di loro, la signora Vira, ha deciso di portarli in Italia dopo i primi bombardamenti russi.
"Cinque o sei volte a notte venivano svegliati e portati nei bunker o nelle cantine per scampare alle bombe" ha raccontato, circa quanto vissuto dai nipoti. "Gli altri loro parenti non sono riusciti a passare il confine e a trovare rifugio in Europa, ma per i bimbi c'era un'opportunità, così ho deciso di fare tutto il possibile per portarli in Italia". I minori sono quindi stati recuperati in Romania alla frontiera, con la madre e l'altra nonna. "Non c'è stato nessun problema sul confine perchè sono stati tutti molto disponibili" ha proseguito Vira, nata a Donetsk. "Subito i volontari hanno preso in carico i bambini e hanno dato loro da mangiare e alcuni giochi, poi li hanno accompagnati in un hotel in attesa del mio arrivo. Erano al caldo e tranquilli, in buone mani, non c'era più da aver paura. Quando siamo giunti a Civate le prime notti è stato un po' un dramma per loro, perchè qualsiasi allarme o rumore che sentivano lo ricollegavano alle bombe, si svegliavano e piangevano".
"Devo ringraziare di cuore - ha concluso Vira - il Sindaco Isella che sta facendo di tutto per far sentire i miei nipoti a casa loro, integrandoli nelle scuole. Alessandra per il momento finirà l'anno in didattica a distanza, collegata con l'Ucraina; poi se il conflitto non si concluderà andrà a lezione qui in Italia. Secondo me questa guerra purtroppo durerà ancora a lungo: Putin sembra voglia continuare a prendere tutte le città collegate sul mare. Noi siamo sotto la Russia dal 2014, è un disastro perchè i militari non guardano in faccia nessuno: ho dei colleghi che hanno seri problemi di salute e sono stati obbligati ad arruolarsi, chi si è rifiutato è stato ucciso. Per la guerra prendono anche i ragazzini minorenni, è incredibile".
Il momento si è concluso con un grande applauso da parte di tutti i tifosi.
A.G.