Lecco: la 'montagna interiorizzata' di Paolo Punzo in mostra alla Torre Viscontea

Inaugurata la mostra dedicata al pittore bergamasco-valtellinese Paolo Punzo, preludio all’undicesima edizione di “Monti sorgenti”, la rassegna dedicata alla montagna e promossa dalla sezione lecchese del Cai, dalla Fondazione Cassine e dal gruppo Ragni, con una serie di iniziative in calendario il prossimo mese di maggio.

All’incontro, a Palazzo delle paure, sono intervenuti Giorgio Cortella dell’agenzia di comunicazione “Welcome” che ha un ruolo di primo piano nella scelta di valorizzare le opere di Punzo; Simona Piazza, assessore comunale alla cultura; Emilio Aldeghi, il presidente lecchese del Cai regionale definito l’anima di “Monti sorgenti”; Barbara Cattaneo, conservatrice dei musei civici cittadini; Mario Alberto Pedranzini, direttore generale della Banca popolare di Sondrio.
Dopo due anni di emergenza covid con un programma inevitabilmente contenuto, “Monti sorgenti” può finalmente tornare a esprimersi al meglio, confermandosi ormai come uno degli appuntamenti irrinunciabili, entrati stabilmente nel calendario delle iniziative cittadine, come ha sottolineato l’assessore Piazza assicurando al Cai la collaborazione del Comune anche per le edizioni future.

Emilio Aldeghi e Mario Alberto Pedranzini

L’apertura è appunto la mostra di Paolo Punzo, allestita fino all’8 maggio alla Torre Viscontea (www.montagnedilombardia.it).
Nato nel 1906 e morto nel 1979, Paolo Punzo sarebbe un bergamasco, figlio di una famiglia di origini campane. In realtà è vissuto a lungo anche tra Valtellina e Valchiavenna dove appunto ha dipinto molti dei monti di quella terra che lo considera un proprio rappresentante, tanto che «suoi quadri sono presenti nelle case di quasi tutte le famiglie storiche della valle» come ha spiegato Cortella nel presentare l’esposizione che è un’occasione per proporre ai lecchesi e non solo l’opera di quello che viene definito il “pittore delle montagne”. Che non guardava da lontano ma sulle quali, membro del Cai, saliva per vederle “da dentro” e poterle rappresentare nella loro essenza.
Non a caso, Barbara Cattaneo ha parlato di “montagna interiorizzata”, di quadri che non sono semplici vedute, ma consentono a chi li guarda di entrare nel paesaggio.

Forse avulsa dal suo tempo – ha proseguito Cattaneo - lontana dalle correnti pittoriche che si sviluppavano nel Novecento, restando fedele alla tradizione del “naturalismo lombardo”, la pittura di Punzo non può però essere considerata obsoleta, forte di una pennellata che è moderna.
E’ stato Aldeghi a dire come si sia arrivati a Punzo. Spiegando come “Monti sorgenti” sia un contenitore, un “bidone” nel quale mettere molte cose, cambiando ogni anno e soprattutto con un’apertura a tutte le idee e a tutte le iniziative nate in città, Aldeghi ha raccontato di come un giorno al bar stesse chiacchierando con Cortella, il quale gli parlò appunto della possibilità di una mostra delle opere di quel pittore quasi sconosciuto e appassionato di montagne.

Alberto Locatelli

L’idea ha quindi preso corpo e da un nucleo iniziale è partita la ricerca presso altri collezionisti, molti dei quali valtellinesi, che hanno prestato le opere raccolte in questa rassegna: complessivamente una settantina di quadri.
Da parte sua, Pedranzini, oggi direttore generale di una banca, ma figlio di una guida alpina e di una famiglia proprietaria di un albergo a Santa Caterina Valfurva, ha ricordato come da bambino incontrasse spesso Paolo Punzo che soggiornava in una baita tra la stessa Santa Caterina e i Forni e di come spesso si fermasse a chiacchierare con il papà.

La particolarità della mostra della “Viscontea” – che successivamente si sposterà anche a Sondrio e Bergamo – è che accanto ai quadri di Punzo sono esposte alcune fotografie del lecchese Alberto Locatelli, scattate appositamente per l’occasione riproducendo gli scorci che decenni fa Punzo mise sulla tela. Un confronto che vuole anche essere una testimonianza degli effetti del cambiamento climatico sui nostri monti. A corollario, anche una trentina di sculture in bronzo e in legno, opera di autori diversi, dedicata alla fauna montana.

La mostra, come detto, resterà aperta fino all’8 maggio, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 18. E’ stato realizzato anche un catalogo in vendita al prezzo di 30 euro (5 dei quali sono destinata in beneficenza per il progetto “Lecco ospita l’Ucraina”).
In quanto a “Monti sorgenti” i primi appuntamenti sono in programma per il 3 maggio (in line con Stefania Valsecchi a presentare un percorso in mountain bioke sul Monte Muggio e Domenico Sacchi un’escursione alla chiesa di San Calimero) e il 4 maggio con la presentazione del libro di Mirella Tenderini “Shackleton” dedicata «a una delle più  straordinarie imprese di sopravvivenza che l’umanità abbia mai affrontato” durante una spedizione inglese in Antartide nel 1901: appuntamento alle 20,45 nella sala di Teatro Invito in via Foscolo.
D.C.
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