Calolzio: al Rota assemblea sulla guerra in Ucraina, dibattito tra gli studenti ed esperti

Mattinata di riflessioni e confronti all'Istituto "Lorenzo Rota" di Calolzio. Per la loro assemblea periodica gli studenti hanno infatti voluto discutere della grave situazione di guerra che da oltre un mese sta colpendo l'Ucraina, invitando alcuni ospiti per un dibattito costruttivo e ragionato, svolto in due turni nel vicino Palazzetto dello Sport di via Lavello.

Il prof. Gianluca Castelnuovo

A prendere la parola per primo davanti a una folta schiera di alunni di tutte le classi il docente di geografia Alfio Sironi, che ha proposto un'analisi del conflitto a livello geopolitico sul piano internazionale e sul fronte interno, relativo al Paese governato da Zelensky.

A portare avanti la "lezione" nella seconda parte della mattinata è stata un'esponente di Les Cultures, mentre il secondo focus dell'assemblea è stato affidato al prof. Gianluca Castelnuovo, psicologo e psicoterapeuta, che ha offerto una prospettiva del problema diversa ma altrettanto interessante, relativa alle emozioni che l'esplosione della guerra in Europa ha suscitato nei ragazzi, proprio nel momento in cui sembrava che ci si potesse finalmente lasciare alle spalle la pandemia da Covid.

"È una situazione che ci ha colpito molto e sentivamo il bisogno di parlarne" hanno commentato i rappresentanti degli studenti Stefano Gilardoni e Alessandro Cazzaniga, della classe 5^ del Liceo delle Scienze Applicate, affiancati dai compagni degli altri indirizzi Elisa Vavassori, Alessandro Radaelli e Alessandro Ferrario. "Fin dall'inizio i ragazzi hanno dimostrato una grande sensibilità e un'attenzione non scontata a queste tematiche, si sono sentiti molto coinvolti" hanno confermato le docenti Simona Greppi e Antonella Bonaiti, ben felici di aver collaborato insieme ai colleghi all'organizzazione del momento di confronto.

"È normale che questi fatti abbiano suscitato in noi un po' di ansia e inquietudine, del resto, per fortuna, non siamo abituati a vivere situazioni di questo tipo" ha spiegato ai giovani alunni il prof. Castelnuovo, cercando di coinvolgere tutti in un vivace dibattito. "La cosa importante in questi casi è crearsi uno spazio dove parlare liberamente delle proprie emozioni, siano positive o negative, per non rischiare di somatizzare le proprie paure e andare incontro anche a conseguenze sul piano fisico. Attenzione, poi, all'intossicazione mediatica: è giusto informarsi e capire criticamente che cosa sta succedendo nel mondo, ma è altrettanto fondamentale ricordare che fortunatamente intorno a noi accadono anche cose belle, a partire dalla risposta stessa all'emergenza umanitaria che ha portato migliaia di persone a impegnarsi in prima linea per dare una mano a chi sta vivendo momenti di grave difficoltà".

I rappresentanti degli studenti Stefano Gilardoni e Alessandro Cazzaniga

"Spesso in casi come questi - ha proseguito lo psicologo - ci sentiamo un po' in colpa, vorremmo poter fare di più per aiutare: non possiamo fermare le guerre, ma certamente possiamo renderci protagonisti di gesti concreti come le raccolte fondi, l'accoglienza dei rifugiati...".

Non sono mancate le domande dei ragazzi presenti, che non hanno esitato a contribuire al dibattito con le proprie riflessioni. "Da che cosa dipende il fatto che questo conflitto ci coinvolga così tanto a livello mentale, mentre altri ci lasciano più indifferenti?" ha chiesto una studentessa, alla quale è subito arrivata la risposta del prof. Castelnuovo: "Questa crisi ha toccato l'Europa, è una guerra a tutti gli effetti: sentiamo parlare di armi, di movimenti di eserciti, e inoltre su di noi aleggia lo spettro del nucleare, che indubbiamente fa paura; da non dimenticare il fatto che sia direttamente interessata la Russia, la seconda massima potenza internazionale, con un personaggio come Putin che evidentemente non ha rispetto delle regole e manifesta un disturbo narcisistico della personalità, con tratti istrionici e anti-sociali. Non sappiamo per quanto ancora andrà avanti nel suo piano, ma difficilmente si fermerà finché non avrà la certezza di aver ricostruito una zona di sicurezza intorno al suo territorio".

Tornando all'importanza di contribuire concretamente, nel proprio piccolo, per limitare le conseguenze dell'emergenza umanitaria, l'Istituto "Lorenzo Rota" ha fatto la propria parte organizzando una raccolta di aiuti per il popolo ucraino - medicinali, alimenti a lunga conservazione, prodotti per bambini e per l'igiene - che ha riscosso uno straordinario successo, con decine di scatoloni pieni depositati all'ingresso della scuola per poi essere consegnati negli appositi punti sul territorio. Una solidarietà senza confini, che ha visto i più giovani davvero in prima linea: una speranza per il presente e per il futuro di tutti.
B.P.
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