Lecco: approvato con i voti della maggioranza il nuovo regolamento per i tavolini

Tavolini in piazza Cermenati sotto la neve
È stato approvato il nuovo regolamento per l'occupazione di suolo pubblico da parte dei tavolini di bar e ristoranti della città, senza che nessuno dei sette emendamenti proposti da Lega (due) e Fratelli d'Italia (cinque) venisse accolto dal consiglio comunale lecchese che si è riunito martedì sera.
Lunghissima la discussione in aula (e da remoto), ma le posizioni sono rimaste inconciliabili: "Come si misura l'attrattività di una città? - si è chiesto l'assessore al Commercio Giovanni Cattaneo nel presentare il provvedimento - Attraverso tanti fattori che vanno dalle qualità delle strutture ricettive, alla presenza di attività imprenditoriali e di operatori del turismo, all'accessibilità delle aree e degli spazi. Noi siamo partiti dalla necessità di indirizzare l'utilizzo dello spazio pubblico, che è appunto di tutti, perché mancavano delle regole chiare. Era necessario trovare un equilibrio tra funzione pubblica e funzione privata degli spazi e questa delibera individua tempi certi e regola i rapporti con la Pubblica amministrazione, garantendo l'attenzione necessaria a tutti i rioni della città. È stato un percorso articolato e di confronto, il testo che presentiamo tiene conto delle sollecitazioni arrivate per trovare l'equilibrio migliore. Questa sera occorre però fare una scelta, basata sul desidero di restituire un'immagine della nostra città più ordinata ed equilibrata".

Quasi tecnico l'emendamento della Lega su un articolo che prevede la possibilità per la Giunta di introdurre modifiche rispetto agli arredi: "Non è un documento obbligatorio in termini di legge - ha spiegato Stefano Parolari - e nel momento in cui lo adottiamo e andiamo a definire un nuovo ordine della città, la Giunta si riserva di cambiare il disegno in modo autonomo. Eventuali modifiche devono stare in capo al consiglio comunale, perché è il consiglio che ha stabilito le regole ed è il consiglio che deve poterle modificare".

Più ampie le modifiche proposte dal consigliere Giacomo Zamperini (FdI): "L'esigenza degli emendamenti nasce dal fatto che c'è stato un confronto importante con le associazioni di categoria e i commercianti che hanno evidenziato delle cose di questo regolamento che non vanno bene. Stiamo vivendo tutti una crisi, che colpisce in particolare bar e ristoranti, Lecco si sta desertificando, non c'è l'esigenza di restringere gli spazi di bar e ristoranti perché la città è invasa. Il regolamento doveva servire a semplificare, ma i commercianti hanno espresso perplessità nel merito, nel metodo e nella tempistica. Dal primo infatti aprile si torna a pagare la tassa nel canone unico, è la prima volta che avviene e non sappiamo quanto potrebbe incidere questa nuova tassa, senza contare che non è stato adeguato il piano di zonizzazione acustica e ai commercianti viene chiesto di far rispettare i limiti previsti dal piano vigente, cosa che attualmente è impossibile, perché bastano due persone che parlano a voce alta dopo le 22 per violare regolamento. Inoltre ci sono decine di dipendenti che rischierebbero il loro posto di lavoro per colpa del regolamento e delle discrepanze tra le piazze sulle regole che riguardano la lottizzazione in base all'affaccio. Infine, la Commissione paesaggio assume con questa delibera un peso troppo ampio e discrezionale. I nostri emendamenti vanno nella direzione di correggere questi limiti del regolamento".

Spaccata l'aula. L'opposizione ha votato quasi all'unanimità gli emendamenti, lasciando intendere di poter approvare il regolamento una volta accolte le modifiche, ma queste sono state respinte dalla maggioranza, che si è invece espressa a favore del regolamento così come proposto dalla Giunta il quale è infine stato approvato.

"Il problema non è quello del riordino della attuale situazione sul quale siamo tutti d'accordo - ha detto Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - il problema è se questo è il tempo giusto di fare una cosa del genere: usciamo, se è così, dalla pandemia, entriamo in una guerra profonda e abbiamo i rincari che fanno paura. Non è il tempo per parlare di tavolini, era il tempo di ragionare con le associazioni di categoria, con i commercianti e i dipendenti, per immaginare il design delle piazze, un filo conduttore innovativo da individuare con una progettazione condivisa. Questa era una cosa intelligente. Invece avete voluto andare avanti, qui ci sono lavoratori di serie A e di serie B: se viene licenziato anche un solo dipendente sarà colpa del regolamento e di chi lo ha approvato".

Anche Marco Caterisano (FdI), che in commissione si era fatto portavoce degli esercenti del centro, ha commentato che "se anche saranno poche le attività penalizzate, quelle poche dovranno sobbarcarsi spese ulteriori per adeguare le loro attrezzature". Un pensiero condiviso da Peppino Ciresa: "Il commercio è in difficoltà, chiudere i conti alla fine del mese è sempre difficile e questa mancanza di sensibilità mi fa male". Anche Emilio Minuzzo ha ribadito che sulla necessità del regolamento la minoranza è d'accordo, ma non sono condivisibili "i tempi, i modi e il contesto" con cui questa iniziativa è stata porta avanti. "La piazza si potrebbe migliorare anche pulendola - ha sottolineato Cinzia Bettega (Lega) - si poteva fare qualcosa che andasse incontro agli esercenti, invece è stato proposto un regolamento che avrebbe dovuto essere qualcosa che non danneggiava nessuno".

Di diverso avviso naturalmente la maggioranza, che compatta ha sostenuto il provvedimento anche nel dibattito: "Ci sono interessi diversi che vanno tenuti insieme - ha detto Matteo Ripamonti (Fattore Lecco) - questo regolamento è necessario ed è fatto per dare concessioni non per toglierle, infatti riguarda tutta la città e i suoi oltre 300 esercenti, non solo i 22 che si trovano nelle piazze del centro. La situazione di pandemia ha giustificato espansioni anche non proprio corrette e questo tema va affrontato".
"L'amministrazione deve tutelare gli interessi della città, che è fatta di cittadini, di esercenti, di turisti, e il regolamento serve a questo - ha ribadito Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) - Che cosa succederebbe altrimenti dal primo aprile con la fine ufficiale dell'emergenza sanitaria?". Ambientalmente Lecco ha definito il regolamento "condivisibile e condiviso" mentre il Partito democratico ha rimesso la sua posizione alle parole di Paola Tavola: "Le regole sono importanti sennò regnerebbe il caos e questo regolamento vuole porre delle regole che siano condivise. Nessuno vuole distruggere il mercato o mandare i crisi i commercianti, ma introdurre delle sanzioni è importante, se al commerciante conviene pagare la sanzione perché ci rientra con i soldi fatti tramite tavolini ‘abusivi', il sistema non è efficace".

M.V.
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