CFPA Casargo: in 2 anni aiuti covid per un milione, scuola di valore ma occhio ai conti
Quando l'APAF – l'Agenzia provinciale per le attività formative – che gestisce il CFPA di Casargo, ha chiuso l'esercizio 2018 con una perdita di 16.000 euro (pari allo 0.5% del fatturato) dovendo dunque attingere dal fondo di 50.000 euro accantonato grazie agli utili netti delle precedenti annualità, la Lega, per bocca del consigliere Stefano Simonetti aveva chiesto al CDA appena insediato – con Marco Galbiati presidente – un tavolo di confronto per far chiarezza sulla situazione e monitorarne l'evoluzione.
Proprio questo il punto di partenza dell'ex senatore che da new entry in consiglio, nell'esprimersi sul bilancio di previsione e dunque sull'immediato futuro della scuola, ha espresso tutte le sue preoccupazioni non già sulla solidità della proposta didattica quanto sulla sostenibilità economica della “parte a confine”, quella a cavallo tra il piano dell'istruzione e il piano commerciale, come il Ristorante Didaktico o la convenzione in essere con LarioFiere, certamente importanti per lo sviluppo delle competenze dei ragazzi in contesti diversi – come spiegato dal direttore Marco Cimino – ma anche, in questo momento, non in grado di reggersi in autonomia. “E non può essere il Covid la giustificazione del disavanzo” ha rimarcato Rusconi, non certamente intenzionato a tagliare l'appoggio al CFPA di Casargo ma pronto a chiedere che gli “aiuti” siano riportati nell'alveo di – legittime – scelte politiche, senza “coperture” tecniche.
Dello stesso avviso anche Paolo Negri per la compagine di centrosinistra, evidenziando appunto come le voci deficitarie del bilancio 2021 siano quelle legate ai progetti, etichettati come fondamentali per sviluppare le competenze degli iscritti senza però trascurare la necessità di un equilibrio anche a livello economico.Contrariamente a Rusconi – che alla messa ai voti si è astenuto sul bilancio di previsione 2022 – Negri e i suoi (solo Paolo Lanfranchi e Felice Rocca stante l'assenza di Paola Frigerio e Chiara Narciso) si sono espressi con la maggioranza, con un monito: ammesso e non concesso che sia stata la pandemia a ingenerare le perdite, stiamo all'occhio perché sono finiti anche i fondi Covid.
Un'attenzione ai conti sottolineata anche da destra con Simonetti, sostenendo il collega Mattia Micheli che in questo mandato ha ereditato la delega ad APAF.
Insomma: “tutte le belle idee sono bellissime ma devono economicamente stare in piedi” ha sentenziato ieri il consiglio provinciale, usando una frase propria del direttore Cimino, “bandiera” di una realtà da 187 iscritti, la cui validità è riconosciuta – e sostenuta – trasversalmente.
A.M.