CFPA Casargo: in 2 anni aiuti covid per un milione, scuola di valore ma occhio ai conti

Quando l'APAF – l'Agenzia provinciale per le attività formative – che gestisce il CFPA di Casargo, ha chiuso l'esercizio 2018 con una perdita di 16.000 euro (pari allo 0.5% del fatturato) dovendo dunque attingere dal fondo di 50.000 euro accantonato grazie agli utili netti delle precedenti annualità, la Lega, per bocca del consigliere Stefano Simonetti aveva chiesto al CDA appena insediato – con Marco Galbiati presidente – un tavolo di confronto per far chiarezza sulla situazione e monitorarne l'evoluzione.

Ieri, a distanza di anni, in Consiglio Provinciale – dopo un match già evidentemente combattuto in commissione capigruppo, elemento che non ha reso del tutto comprensibile la questione a chi non vi ha partecipato – ad accendere nuovamente un riflettore sui conti della scuola alberghiera è stato il Civico Antonio Rusconi. Per una cifra ben più sostanziosa. APAF nell'arco del biennio 2020-2021 ha beneficiato infatti di contributi provinciali – formalmente per il Covid – per oltre un milione di euro, contributi necessari a far quadrare il bilancio del CFPA coprendo in particolare le mancate entrate e dunque le perdite registrate dalle attività “sul campo” che completano l'offerta formativa della realtà casarghese, riconosciuta all'unisono come un valore per il nostro territorio.
Proprio questo il punto di partenza dell'ex senatore che da new entry in consiglio, nell'esprimersi sul bilancio di previsione e dunque sull'immediato futuro della scuola,  ha espresso tutte le sue preoccupazioni non già sulla solidità della proposta didattica quanto sulla sostenibilità economica  della “parte a confine”, quella a cavallo tra il piano dell'istruzione e il piano commerciale, come il Ristorante Didaktico o la convenzione in essere con LarioFiere, certamente importanti per lo sviluppo delle competenze dei ragazzi in contesti diversi – come spiegato dal direttore Marco Cimino – ma anche, in questo momento, non in grado di reggersi in autonomia. “E non può essere il Covid la giustificazione del disavanzo” ha rimarcato Rusconi, non certamente intenzionato a tagliare l'appoggio al CFPA di Casargo ma pronto a chiedere che gli “aiuti” siano riportati nell'alveo di – legittime – scelte politiche, senza “coperture” tecniche.

Dello stesso avviso anche Paolo Negri per la compagine di centrosinistra, evidenziando appunto come le voci deficitarie del bilancio 2021 siano quelle legate ai progetti, etichettati come fondamentali per sviluppare le competenze degli iscritti senza però trascurare la necessità di un equilibrio anche a livello economico.
Contrariamente a Rusconi – che alla messa ai voti si è astenuto sul bilancio di previsione 2022 – Negri e i suoi (solo Paolo Lanfranchi e Felice Rocca stante l'assenza di Paola Frigerio e Chiara Narciso) si sono espressi con la maggioranza, con un monito: ammesso e non concesso che sia stata la pandemia a ingenerare le perdite, stiamo all'occhio perché sono finiti anche i fondi Covid.
Un'attenzione ai conti sottolineata anche da destra con Simonetti, sostenendo il collega Mattia Micheli che in questo mandato ha ereditato la delega ad APAF.
Insomma: “tutte le belle idee sono bellissime ma devono economicamente stare in piedi” ha sentenziato ieri il consiglio provinciale, usando una frase propria del direttore Cimino, “bandiera” di una realtà da 187 iscritti, la cui validità è riconosciuta – e sostenuta – trasversalmente.
A.M.
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