Olginate: nasce il Fondo di Comunità, un 'portafoglio' per sostenere progetti e idee

L'atto costitutivo non c'è ancora, ma ormai sembra solo questione di tempo. A Olginate sta nascendo un Fondo di Comunità, una sorta di "salvadanaio" pensato per raccogliere risorse da destinare poi a progetti di organizzazioni no profit o associazioni attive in paese nell'ambito del Sociale o della tutela dell'ambiente e del patrimonio storico-artistico.

Paolo Dell'Oro

Senso di appartenenza, sostegno e cura dei più fragili: questi i valori alla base dello strumento, inserito nel più ampio "contenitore" della Fondazione Comunitaria del Lecchese ma gestito direttamente da un apposito Comitato composto da una decina di persone residenti sul territorio di riferimento, compresi solitamente il sindaco e il parroco pro tempore. A lanciare l'iniziativa sono stati Italo Bruseghini, "storico" primo cittadino olginatese, Giampiero Colombo, già presidente di AVIS, e Mattia Morandi, attivo volontario ed esponente di diverse associazioni locali.

Don Matteo Gignoli

Il sindaco Marco Passoni

"È una sfida per tutti, a lungo termine" ha esordito il primo nel corso della presentazione svoltasi ieri sera in sala consiliare, mentre l'attuale sindaco Marco Passoni ha subito precisato come l'idea del Fondo debba andare ben oltre l'Amministrazione in carica, essendo un'esperienza pensata per la comunità in grado di trascendere il presente. "Crediamo si tratti di un'occasione unica per concretizzare davvero la solidarietà" ha aggiunto Morandi, illustrando come il logo stesso - un fiore con petali rossi e gialli come i colori dello stemma olginatese e azzurri come il lago - voglia simboleggiare l'idea di una corresponsabilità per far crescere e coltivare qualcosa di importante.

Mattia Morandi

Giampiero Colombo

A entrare nel merito del funzionamento del Fondo è stato invece Paolo Dell'Oro, segretario generale della Fondazione Comunitaria del Lecchese. "Si tratta appunto di una sorta di "portafoglio", in termini tecnici un "centro di costo" inserito all'interno della nostra Onlus, che però non lo gestisce direttamente" ha spiegato. "La sua costituzione è molto semplice perchè non richiede oneri o pratiche particolari, ma soltanto un atto formale stipulato da un notaio: essendo inglobato dentro la nostra Fondazione, poi, non implica la nascita di un nuovo soggetto a livello fiscale. Anche il sistema di base è molto lineare: il Comitato di gestione - che dovrebbe sempre essere composto da persone residenti in paese, ritenute in grado di tessere buone relazioni e fare rete - si occupa tanto della fase di raccolta delle donazioni tramite privati o aziende, quanto dell'individuazione dei progetti meritevoli di un contributo e del loro successivo finanziamento. Per far crescere questa esperienza, quindi, è importante agire su tre dimensioni: stimolare l'afflusso di risorse coltivando i rapporti con le varie componenti del territorio; saper leggere i bisogni della comunità per capire in quali ambiti è necessario intervenire; incentivare la presentazione di progetti da parte di associazioni o altri enti. Tengo a precisare che i beneficiari dei contributi di solidarietà tendono sempre a essere realtà organizzate (la Caritas, solo per fare un esempio nell'ambito sociale), più che singole persone. Di prassi, inoltre, la nostra Fondazione offre sempre 20.000 euro quale "premialità" dopo il raggiungimento dei primi 30.000 euro, in segno di vicinanza e supporto all'impegno di partenza. Per i donatori sono anche previsti vantaggi fiscali, che consistono nella detrazione del 30% per i privati e nella deduzione per le imprese".

Marina Calegari

Tra i sostenitori dell'iniziativa fin dai suoi esordi anche il parroco di Olginate don Matteo Gignoli. "Ritengo preziosa soprattutto l'idea del coinvolgimento, della corresponsabilità per il bene comune" ha commentato il sacerdote. "Uno strumento del genere, poi, offre la garanzia della corretta destinazione delle risorse, che sappiamo per certo da chi e come sono gestite". Soddisfatta anche l'assessore Marina Calegari: "Siamo arrivati a una tappa significativa di un percorso iniziato già anni fa. È sempre più chiaro che le Amministrazioni Comunali non riescono più ad arrivare dappertutto con le proprie gambe, e la pandemia ha messo ulteriormente in risalto l'importanza di fare rete".

Italo Bruseghini

Si parte, quindi. La "macchina" della solidarietà olginatese è stata messa in moto. Ora non resta che riempirla della benzina necessaria.
B.P.
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