Legnone: i rottami del jet precipitato fotografati dal 'super drone' del Lions Club di Colico
Giornata di rilievi fotografici quella di ieri sul Monte Legnone. Il Lions Club di Colico ha effettuato un mirato intervento su richiesta della Procura per immortalare l'area in cui si è schianto il jet della Leonardo precipitato nella tarda mattinata del 16 marzo soffermandosi sui rottami disseminati in una zona ristretta ma assolutamente impervia.
Da qui per l'appunto la decisione di utilizzare il drone – modello Titan della Italdron – messo a disposizione dal sodalizio dell'alto Lago già dal 2019 alla Prefettura – e dunque alle forze di polizia e agli operatori del soccorso – attrezzato per la ricerca essendo dotato sia di camera ottica sia di camera termica, in grado di rilevare dunque – pur non essendo questo il caso – anche l'eventuale presenza di persone. I piloti del Lions Club, formati per l'utilizzo di tale gioiellino tecnologico di straordinaria agilità, in grado di offrire una visione completa anche da un’altezza medio-bassa di 50-70 metri, dotato di due monitor e di altrettanti radiocomandi in grado anche di trasmettere le immagini in diretta, in collaborazione con i tecnici dell'Aeronautica militare – già incaricati dalla Procura di coordinare le operazione di recupero di quel che resta dell'Alenia Aermacchi M-346, inclusa ovviamente la scatola nera – sono stati portati in quota dall'elicottero del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, raggiungendo poi i 1.800 metri di altitudine per effettuare una serie di fotografie aeree.
Ciò ha ovviamente evitato di dover nuovamente far intervenire nel canalone teatro dell'incidente costato la vita all'istruttore inglese Dave Ashley, 49 anni appena, trascorsi nella RAF e una lunga esperienza nel settore, i tecnici del soccorso alpino, evitando così rischi per l'incolumità degli stessi in considerazione proprio della conformazione della zona. Tutte le immagini acquisite sono state fornite al sostituto procuratore Andrea Figoni, titolare del caso con la supervisione del “capo” Ezio Domenico Basso.
Disastro aviatorio colposo, lesioni (per le ferite riportate dal pilota della Leonardo Giampaolo Goattin) e omicidio colposo le ipotesi di reato su cui si indaga. In attesa di conferma l'invio dei primi avvisi di garanzia, dopo l'apertura di un fascicolo in primissima battuta a carico di ignoti.