Lecco: camionista si ritrovò uno sconosciuto al volante, la vicenda in Aula
Sarebbe stato aggredito proprio all'interno del proprio camion un autotrasportatore albanese, oggi presentatosi al cospetto del giudice Gianluca Piantadosi per testimoniare nel processo intentato nei confronti del presunto autore di tale gesto. A quest'ultimo vengono contestati i reati di lesioni personali, tentata rapina e furto aggravato.
In attesa di consegnare delle auto ad un concessionario di Lecco, durante una sosta la persona offesa sarebbe sceso pochi minuti dal camion, chiudendolo a chiave. Al suo ritorno si sarebbe trovato l'odierno imputato seduto al volante.
Lo sconosciuto avrebbe spiegato di essere un dipendente del concessionario e di dover scaricare le automobili, ma non avrebbe convinto il camionista, che avrebbe minacciato di allertare le forze dell'ordine: “Gli ho detto “tu sei un ladro! Io chiamo i carabinieri”. Mi ha tirato un calcio al petto ed io, per non cadere mi sono tenuto alla porta del camion. Lui nella fuga ha chiuso la portiera ed io mi sono rotto la mano” ha quindi aggiunto il testimone, specificando di essersi così rimediato un mese di prognosi al pronto soccorso di Lecco.
“Non so come abbia fatto ad aprire il camion. Nell'abitacolo avevo solo le bolle di consegna, i miei vestiti e un po' di cibo” ha detto, rispondendo alle domande dell'avvocato Daniela Giani Tagliabue del foro di Monza, difensore dell'imputato.
L'istruttoria proseguirà il 7 ottobre con l'esame dei testimoni della Pubblica Accusa, in aula rappresentata dal Vpo Mattia Mascaro.
In attesa di consegnare delle auto ad un concessionario di Lecco, durante una sosta la persona offesa sarebbe sceso pochi minuti dal camion, chiudendolo a chiave. Al suo ritorno si sarebbe trovato l'odierno imputato seduto al volante.
Lo sconosciuto avrebbe spiegato di essere un dipendente del concessionario e di dover scaricare le automobili, ma non avrebbe convinto il camionista, che avrebbe minacciato di allertare le forze dell'ordine: “Gli ho detto “tu sei un ladro! Io chiamo i carabinieri”. Mi ha tirato un calcio al petto ed io, per non cadere mi sono tenuto alla porta del camion. Lui nella fuga ha chiuso la portiera ed io mi sono rotto la mano” ha quindi aggiunto il testimone, specificando di essersi così rimediato un mese di prognosi al pronto soccorso di Lecco.
“Non so come abbia fatto ad aprire il camion. Nell'abitacolo avevo solo le bolle di consegna, i miei vestiti e un po' di cibo” ha detto, rispondendo alle domande dell'avvocato Daniela Giani Tagliabue del foro di Monza, difensore dell'imputato.
L'istruttoria proseguirà il 7 ottobre con l'esame dei testimoni della Pubblica Accusa, in aula rappresentata dal Vpo Mattia Mascaro.
F.F.