Olginate: auto danneggiata, pugliese porta la ex in tribunale
“Sono sicuro che sia stata lei: ogni tanto scoppiava e buttava tutto all'aria. Non era la prima volta”. Così un 44enne pugliese, residente fino ad inizio pandemia ad Olginate, ha oggi accusato la propria ex fidanzata, a processo per danneggiamento.
“Aveva problemi di tossicodipendenza, più volte mi aveva creato danni in casa” ha spiegato nel corso della propria testimonianza al giudice monocratico Gianluca Piantadosi. “L'8 marzo 2019 però mi ha distrutto l'auto: mi ha rotto il parabrezza e storto la leva del cambio”.
Senza alcun dubbio l'uomo ha indicato l'ex fidanzata come autrice del gesto, aggiungendo che quel giorno, oltre a mettere a soqquadro l'appartamento dove convivevano, gli avrebbe sottratto anche dei soldi.
A neanche un mese dall'accaduto, però, i due si sarebbero rimessi insieme (salvo separarsi di nuovo) ed in quell'occasione l'uomo avrebbe deciso di rimettere la querela per il danneggiamento.
In mancanza di querela, il Vpo Mattia Mascaro ha invocato l'applicazione dell'articolo 649 del codice penale, che prevede la non procedibilità d'ufficio di delitti contro il patrimonio nei confronti di coniugi. Alla richiesta si è associata l'avvocato Graziana Gatti in difesa dell'odierna imputata.
Dopo una breve camera di consiglio il giudice Piantadosi ha rigettato la richiesta, non potendo equiparare lo stato del convivente a quello del coniuge. Ha quindi disposto un rivio al 22 luglio per concludere la fase istruttoria.
“Aveva problemi di tossicodipendenza, più volte mi aveva creato danni in casa” ha spiegato nel corso della propria testimonianza al giudice monocratico Gianluca Piantadosi. “L'8 marzo 2019 però mi ha distrutto l'auto: mi ha rotto il parabrezza e storto la leva del cambio”.
Senza alcun dubbio l'uomo ha indicato l'ex fidanzata come autrice del gesto, aggiungendo che quel giorno, oltre a mettere a soqquadro l'appartamento dove convivevano, gli avrebbe sottratto anche dei soldi.
A neanche un mese dall'accaduto, però, i due si sarebbero rimessi insieme (salvo separarsi di nuovo) ed in quell'occasione l'uomo avrebbe deciso di rimettere la querela per il danneggiamento.
In mancanza di querela, il Vpo Mattia Mascaro ha invocato l'applicazione dell'articolo 649 del codice penale, che prevede la non procedibilità d'ufficio di delitti contro il patrimonio nei confronti di coniugi. Alla richiesta si è associata l'avvocato Graziana Gatti in difesa dell'odierna imputata.
Dopo una breve camera di consiglio il giudice Piantadosi ha rigettato la richiesta, non potendo equiparare lo stato del convivente a quello del coniuge. Ha quindi disposto un rivio al 22 luglio per concludere la fase istruttoria.
F.F.