PAROLE CHE PARLANO/66
Angheria
Forse non è tra le parole più comuni del nostro vocabolario, ma ne conosciamo sicuramente sinonimi come prepotenza, sopruso, maltrattamento, termini che usiamo più frequentemente quando desideriamo sottolineare atti di prevaricazione e ingiustizia, verso chiunque siano perpetrati.
Forse non è tra le parole più comuni del nostro vocabolario, ma ne conosciamo sicuramente sinonimi come prepotenza, sopruso, maltrattamento, termini che usiamo più frequentemente quando desideriamo sottolineare atti di prevaricazione e ingiustizia, verso chiunque siano perpetrati.
Per rintracciarne le origini, dobbiamo fare un bel salto indietro nel tempo quando i re persiani delegavano alcuni loro funzionari a riscuotere tasse e balzelli o a imporre in modo forzato servizi e lavori nelle terre dell'impero. I Greci li chiamavano aggaros, termine che comprensibilmente assunse una connotazione totalmente negativa.
I Romani lo ripresero e coniarono il termine angaria per indicare i lavori ingrati e non pagati, come le prestazioni di trasporto gratuito imposte ai soldati o agli abitanti delle loro province. I feudatari, in epoca medievale, fecero uso dell'angheria con i loro sudditi, come sistema di imposizioni forzate per i propri tornaconti sia economici sia di potere. Facile immaginare quindi perché questa parola sia arrivata ai nostri giorni con una connotazione del tutto negativa.
Nel nostro vocabolario troviamo anche il verbo angariare e l'aggettivo angarico ma, soprattutto di quest'ultimo, nutro dubbi che molti di noi ne conoscano l'esistenza.
Rubrica a cura di Dino Ticli