Calolzio: per 'Cambia' affissi cartelloni sessisti. La replica di Ghezzi

"In tutto ciò sarà contento chi ha realizzato il cartellone: tutti ora ne parlano". Il sindaco Marco Ghezzi chiude con una battuta la polemica innescata da Diego Colosimo. L'esponente di Cambia Calolzio ha quest'oggi "criticato" due inserzioni pubblicitarie comparse in città. Un noto pub di Lecco per "sponsorizzarsi" ha scelto le frasi "A noi piace farlo in piedi" (corredata da un hamburger) e "Da noi indipendentemente da tuo sesso i sorrisi sono gratis" (con solo alcune parole in evidenza tanto che al primo sguardo si legge solo "da noi sesso gratis"). Espressione chiaramente allusiva la prima e volutamente "ingannevole" la seconda.

I cartelloni criticati

"Di discussioni su arte, pubblicità e quant’altro attorno a rappresentazioni e messaggi sessisti ne è piena la storia non solo dei nostri giorni. Basti pensare alle recentissime polemiche sulla statua in bronzo della Spigolatrice di Sapri per le  sinuose forme  del suo fondo schiena. NOI SIAMO CONTRO OGNI CENSURA. Ci piace, anche per la sua attualità, ad esempio rispetto alla guerra in corso tra Russia e Ucraina, lo slogan studentesco degli anni ’60 contro la guerra del Vietnam: “Fate l’amore e non la guerra-si sta meglio a letto che sotto terra”. Quindi siamo solo per il buon gusto e non per la censura. Ora però il sottinteso gioco di parole dei due cartelli pubblicitari esposti sull’angolo di via Mazzini dal messaggio dichiaratamente sessista, oltre che violare la legge superano quanto meno il minimo di decoro. La legge che vieta le pubblicità sessiste in Italia esiste da oltre 40 anni (codice disciplina pubblicità del 1975) e anche il recente “Decreto Infrastrutture” (n.121 del 10 settembre 2021) vieta qualsiasi propaganda di questo tipo sulle strade così come lo stesso regolamento comunale" sostiene Colosimo. "Ovvio e scontato che i problemi del nostro Comune sono ben altri, a partire dagli immobili comunali vuoti da anni che vanno riutilizzati, dalla insostenibile e caotica viabilità, dall’arredo urbano  e quant’altro, di certo molto più importanti della secondaria pubblicità sessista, ma far rispettare le norme sulle piccole cose è il minimo sindacale di una buona Amministrazione Comunale".
"La gestione degli spazi pubblicitari è in mano a una concessionaria. Non entro nel merito delle loro scelte, evendo massima libertà, ovviamente nel rispetto delle regole" la replica di Ghezzi. "In questo caso il contenuto mi sembra un pò "spinto" ma non sessista".
Ai calolziesi la valutazione. Per aiutare, dalla Treccani: Sessista - Relativo al sessismo; caratterizzato, ispirato da sessismo e dunque Sessismo - Termine coniato nell’ambito dei movimenti femministi degli anni Sessanta del Novecento per indicare l’atteggiamento di chi (uomo o donna) tende a giustificare, promuovere o difendere l’idea dell’inferiorità del sesso femminile rispetto a quello maschile e la conseguente discriminazione operata nei confronti delle donne in campo sociopolitico, culturale, professionale, o semplicemente interpersonale; anche, con significato più generale, tendenza a discriminare qualcuno in base al sesso di appartenenza.
A.M.
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