Civate: duplice aggressione in stazione, assolti i due imputati
Il sostituto procuratore Chiara Di Francesco aveva chiesto la condanna dei due imputati alla pena di cinque anni di reclusione. Il collegio giudicante presieduto da Martina Beggio - con a latere i colleghi Giulia Barazzetta e Gianluca Piantadosi - ha invece assolto i due imputati da entrambe le accuse contestate loro.
Giunta all'epilogo (perlomeno in prima grado) questa mattina in tribunale a Lecco, la vicenda risale al 21 febbraio 2019 quando i due magrebini si sarebbero resi responsabili di una rapina ai danni di altri due stranieri. Scenario dell'episodio la stazione di Civate, dove i quattro si sarebbero incontrati e in qualche modo ''fronteggiati''.
Stando al capo d'imputazione il 27enne Mohamed Mokawama in concorso con il coetaneo Nabil Samad, anch'egli magrebino - difesi rispettivamente dagli avvocati Ruggero Panzeri e Rosanna Pontieri - avrebbe sottratto, picchiandolo con dei bastoni, il cellulare e il portafoglio (contenente 100 euro) ad un marocchino, classe 1973, residente a Senago.
Ma non è finita qui; uno di loro poi avrebbe rincorso la vittima, prendendosela anche con un senza fissa dimora, classe 1956, algerino, che si trovava con lui, sfilando di tasca anche a quest'ultimo il telefono. Cinque i giorni di prognosi rimediati dal primo dei derubati, per i colpi subiti al torace e ad un braccio.
Se il pubblico ministero ha ritenuto di chiedere una pena decisamente esemplare per i due imputati, la difesa - dopo aver acconsentito all'acquisizione dell'intero fascilo d'indagine, riducendo l'istruttoria alle sole conclusioni - si è battuta per dimostrare l'estraneità dei due ai fatti che venivano loro contestato. Chiusa la discussione in aula il collegio - dopo essersi ritirato in camera di consiglio - ha ritenuto non emersa la colpevolezza dei due, disponendone l'assoluzione per entrambi gli episodi contenuti nel fascicolo d'indagine.
Giunta all'epilogo (perlomeno in prima grado) questa mattina in tribunale a Lecco, la vicenda risale al 21 febbraio 2019 quando i due magrebini si sarebbero resi responsabili di una rapina ai danni di altri due stranieri. Scenario dell'episodio la stazione di Civate, dove i quattro si sarebbero incontrati e in qualche modo ''fronteggiati''.
Stando al capo d'imputazione il 27enne Mohamed Mokawama in concorso con il coetaneo Nabil Samad, anch'egli magrebino - difesi rispettivamente dagli avvocati Ruggero Panzeri e Rosanna Pontieri - avrebbe sottratto, picchiandolo con dei bastoni, il cellulare e il portafoglio (contenente 100 euro) ad un marocchino, classe 1973, residente a Senago.
Ma non è finita qui; uno di loro poi avrebbe rincorso la vittima, prendendosela anche con un senza fissa dimora, classe 1956, algerino, che si trovava con lui, sfilando di tasca anche a quest'ultimo il telefono. Cinque i giorni di prognosi rimediati dal primo dei derubati, per i colpi subiti al torace e ad un braccio.
Se il pubblico ministero ha ritenuto di chiedere una pena decisamente esemplare per i due imputati, la difesa - dopo aver acconsentito all'acquisizione dell'intero fascilo d'indagine, riducendo l'istruttoria alle sole conclusioni - si è battuta per dimostrare l'estraneità dei due ai fatti che venivano loro contestato. Chiusa la discussione in aula il collegio - dopo essersi ritirato in camera di consiglio - ha ritenuto non emersa la colpevolezza dei due, disponendone l'assoluzione per entrambi gli episodi contenuti nel fascicolo d'indagine.
G.C.