Olginate: acquista un'auto, ma poi la ''cede'' senza pagarla. 32enne a processo per truffa

Il Tribunale di Lecco
E' stata una Mercedes Classe A la protagonista della vicenda che per un'ora abbondante è stata sviscerata stamani in tribunale a Lecco, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Giulia Barazzetta. Un'autovettura che sarebbe stata acquistata dall'imputato - L.C. classe 1989  - tramite un sito internet e mai effettivamente pagata.
Ma c'è di più: secondo l'impianto accusatorio ancora tutto da dimostrare, il giovane originario di un'altra provincia lombarda, l'avrebbe poi ceduta qualche giorno più tardi ad un'altra società. Non a caso è oggi chiamato a rispondere dell'ipotesi di reato di truffa, per la vicenda giudiziaria risalente all'estate 2019.
Stamani in aula - in assenza dell'imputato, difeso d'ufficio dall'avvocato lecchese Matteo Basso - si è proceduto all'escussione dei testi, a cominciare da quelli di polizia giudiziaria. Il brigadiere Patrizio Gatti della Guardia di Finanza ha riferito infatti dei controlli effettuati sui conti correnti bancari e postali riconducibili al 32enne, per verificare l'eventuale movimentazione di un importo analogo o comunque di poco inferiore al costo dell'autovettura, stimato in 28mila euro circa. Accertamenti che avrebbero dato tuttavia esito negativo.
Si è invece concentrato sull'attività d'indagine scaturita dalla parte offesa, l'operante Giovanni Solari, all'epoca dei fatti in servizio presso la stazione carabinieri di Casatenovo. Proprio qui a poche ore dal passaggio di proprietà del veicolo, si era infatti presentato il proprietario della Classe A, i cui timori di non verdersi corrisposta la cifra pattuita per la vendita dell'auto, si stavano trasformando in certezze. Il militare ha dunque relazionato l'attività d'indagine portata avanti insieme ai colleghi, dalla quale era poi emerso che nei giorni successivi la Mercedes era stata ceduta ad un'altra società, sino all'individuazione della stessa presso una dogana in Montenegro. Solo a novembre il proprietario era poi riuscito a rientrarne in possesso, mettendo la parola fine a questa brutta storia.
Escussa quindi anche la vittima, non costituitasi parte civile, che ha riferito per filo e per segno i fatti al centro della vicenda giudiziaria: dal desiderio di cambiare la propria autovettura, con quella dei suoi sogni acquistata in una concessionaria di Olginate, all'arrivo di un'offerta di acquisto della sua vecchia tramite una piattaforma online.
''A pochi giorni dalla scadenza dell'annuncio, ho ricevuto la comunicazione di un possibile acquirente interessato all'auto. La cifra messa sul piatto era molto vicina a quella della vendita e questa persona era disposta già il giorno successivo a presentarsi alla concessionaria di Olginate dove avrei acquistato la mia auto nuova, per visionare la Classe A e effettuare il passaggio di proprietà finalizzato all'acquisto'' ha riferito il teste.
Detto...fatto. Quando sembrava che tutto fosse andato a buon fine però, la doccia fredda. Nonostante la copia di un presunto bonifico inoltratagli via whatsapp a riprova del pagamento, dei soldi non vi era nemmeno l'ombra. Da qui la decisione del giovane meratese di presentarsi dai carabinieri di Casatenovo - sua stazione di riferimento in quel periodo - per segnalare l'accaduto. ''Quando ha iniziato a non rispondere al telefono mi sono insospettito. Poi, nei giorni successivi mi ha detto che avrebbe chiarito l'intera situazione, ma io sono andato avanti e per fortuna a novembre sono riuscito a recuperare la mia auto''.
L'escussione di un collaboratore della concessionaria di Olginate e di una dipendente dell'agenzia di pratiche auto che avevano assistito la vittima nella proceduta di vendita, hanno chiuso l'udienza odierna, aggiornata al prossimo 11 luglio per la conclusione dell'istruttoria e la discussione finale.
G.C.
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