Raggiri online, due casi in Tribunale

Due episodi di truffa online sono stati istruiti ieri mattina dal giudice Giulia Barazzetta nel corso della sua udienza in Tribunale a Lecco. Vicende avvenute entrambe nel 2018 ma con oggetti e storie diverse, anche se il “copione” raccontato dalle persone offese di questi - per il momento ancora presunti - raggiri risulta sempre lo stesso.
Nel primo procedimento al banco degli imputati è finita una donna calabrese di 65 anni, accusata di aver raggirato una ragazza originaria del Burkina Faso, all’epoca dei fatti residente a Valmadrera. La parte offesa avrebbe contattato tramite Facebook l’imputata perchè interessata ad un paio di scarpe e ad una borsa in vendita, sul profilo di quest’ultima, al prezzo di 100 euro: una volta ricaricata la carta prepagata, la 65enne avrebbe bloccato ovunque l’acquirente, impedendole di raggiungerla nuovamente. A niente sarebbero serviti i tentativi di contatto da parte della nipote e del compagno della persona offesa, che sarebbero stati bloccati a loro volta. Il giudice, terminata l’escussione della parte lesa ad opera del difensore della donna, l’avvocato Luigi Taruselli, e del Vpo Mattia Mascaro, ha rinviato il processo al prossimo 11 giugno per l’esame dell’imputata e per la discussione.
Un episodio simile è stato descritto pochi minuti più tardi da parte di un agente della Squadra Mobile di Lecco che ha raccolto la denuncia di un cittadino marocchino che sarebbe stato truffato da un uomo di Catania classe 1992, contattato per l’acquisto di cinque iPhone al prezzo di 1.400 euro. Secondo quanto raccontato dall’operante, rispondendo alle domande del Vpo Mattia Mascaro e dell’avvocato Agnese Massaro in difesa dell’imputato, la vittima avrebbe pagato un acconto sulla carta prepagata del 30enne e, una volta ricevuta la merce, avrebbe dovuto provveduto a saldare la rimanenza. Peccato che non abbia ricevuto nulla e all’utenza telefonica - risultata intestata ad un terzo soggetto - tramite cui i due si sarebbero messi d’accordo non ha più risposto nessuno. Anche questo procedimento è stato rinviato per terminare la fase istruttoria: il prossimo 27 settembre verrà ascoltata la persona offesa.
B.F.
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